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A Buenos Aires “Design italiano. La bellezza del quotidiano tra Italia e Argentina”
Il Museo Nazionale di Arte Decorativa e l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires presentano la mostra “Design Italiano. La bellezza della vita quotidiana tra Italia e Argentina”. Dal 23 settembre 2022 al 29 gennaio 2023 saranno esposti alcuni degli oggetti più significativi e rappresentativi della storia del design italiano dal dopoguerra ai giorni nostri.
L’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, promotore e organizzatore dell’evento, ha commissionato la curatela del progetto all’architetto, curatrice d’arte e docente Silvana Annicchiarico, con l’obiettivo di fornire un panorama essenziale e articolato delle principali linee evolutive che hanno caratterizzato la storia del design italiano dal 1945 ad oggi.
La curatrice ha selezionato 58 oggetti che, per l’originalità del progetto, per l’innovatività delle tecnologie o dei materiali e per la capacità di cogliere e rappresentare il gusto e la cultura di una determinata epoca, costituiscono non solo alcuni dei risultati più significativi nella ricerca del design italiano, ma testimoniano anche di come il design abbia incarnato, nell’Italia del secondo Novecento, il sogno democratico di portare la bellezza nella vita di tutti. Molti di questi oggetti si apprezzano oggi non solo per il loro valore funzionale, ma anche per la loro capacità di comunicare, di condensare, aggregare e distribuire le emozioni individuali e quelle collettive.
Il percorso espositivo è segmentato in sezioni cronologiche che coprono le grandi fasi della storia italiana contemporanea. Riunisce pezzi di designer di fama mondiale, da Gio Ponti a Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Vico Magistretti, Bruno Munari, Gaetano Pesce, Marco Zanuso, e presenta oggetti iconici come la lampada Pipistrello di Gae Aulenti, la poltrona Proust di Alessandro Mendini e la caffettiera Napoletana disegnata da Riccardo Dalisi per l’azienda Alessi.
Le icone del design italiano saranno collocate in mostra in uno stretto dialogo con alcuni dei capisaldi del design argentino, 20 pezzi provenienti dalla collezione permanente del Museo de Arte Moderno de Buenos Aires, in modo che il visitatore possa cogliere direttamente le affinità e le differenze, oltre che le evoluzioni e le trasformazioni, di alcune tipologie di oggetti o di arredi nelle due differenti culture, chiamate a confrontarsi per il tramite degli artefatti che popolano la vita quotidiana.
Cinque le sezioni cronologiche in cui si articola la mostra: 1945-1963 Il dopoguerra, la ricostruzione e il boom economico; 1964-1972 La democrazia oggettuale e i feticci del consumo; 1973-1983 La crisi e la comunicazione delle emozioni; 1984-1998 Dopo la modernità; 1998-2022 Il nuovo millennio e il design come professione di massa.
Come affermato da Donatella Cannova, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura e coordinatrice generale del progetto, la mostra punta a raccontare la capacità del sistema del design italiano di fornire risposte ai bisogni che dal dopoguerra a oggi emergono nella società, proponendo soluzioni adatte allo “spirito dei tempi”, contestualizzate e partecipi di un processo di ridisegno del mondo, a partire da un’idea che è all’origine dell’oggetto.
Un aspetto innovativo della mostra è quello di stabilire un dialogo tra le icone del design italiano e pezzi significativi del design argentino, in modo che il visitatore possa apprezzare direttamente le affinità e le differenze, nonché le evoluzioni e le trasformazioni di determinati oggetti o mobili in entrambe le culture, chiamate a confrontarsi attraverso gli artefatti che popolano la vita quotidiana. Come sottolinea Dolores Delucchi (FADU/UBA) nel catalogo, il viaggio tra “bellezza” e “quotidianità” non vuole essere esaustivo, ma rappresenta un modo caratteristico di essere e progettare. Ci porta alle origini del Design Industriale come disciplina in Argentina, attraversa i primi decenni del suo sviluppo e si ferma alle porte del nostro secolo, lasciando a progetti futuri l’esplorazione delle interrelazioni tra Italia e Argentina inerenti al segmento storico corrispondente alle produzioni più recenti.
I pezzi che rappresentano la Sezione Design Argentino provengono dalla collezione del Museo di Arte Moderna di Buenos Aires e iniziano il percorso espositivo a partire dagli anni ’50 fino agli anni ’80 e ’90. Spiccano gli oggetti creati da figure emblematiche del design argentino, come i pionieri Susi Aczel e Horacio “Bucho” Baliero, Reinaldo Leiro, Ricardo Blanco e Herman Loos.
Frutto di questo stesso progetto è anche il libro-catalogo in formato bilingue, arricchito da una più ampia selezione di oggetti iconici del design italiano, che vuole offrire una referenza per lo sviluppo della disciplina tra Italia e Argentina.
Per concludere, come dice Marina Cañardo, direttrice del MNAD: l’invito che appare nel sottotitolo è forse la parte più suggestiva della mostra. È con l’idea di (ri)scoprire “la bellezza del quotidiano” che ci si rende conto che la proposta non finisce nel museo. Al contrario, la mostra indica un’esigenza: guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda, riscoprire la nostra vita quotidiana.