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Argentina: DOMANI 22 ottobre si vota per un nuovo presidente.
Tullio Zembo. Questa domenica, 22 ottobre, si terranno le elezioni generali in Argentina, istanza che potrà definire il prossimo presidente nel caso in cui si evitasse il secondo turno (previsto per il 19 novembre). Per la presidenza concorrono Javier Milei per Libertad Avanza, Sergio Massa per Unión por la Patria, Patricia Bullrich per Insieme per il cambiamento, Juan Schiaretti per Hacemos por Nuestro País e Myriam Bregman per Fronte di sinistra e i lavoratori.
Di seguito riporto alcuni punti salienti delle elezioni di questa domenica che è bene tener presente. Partecipazione e schede bianche: il 69% degli aventi diritto ha votato al PASO ( le elezioni per le candidature ) il 13 agosto, uno dei dati di partecipazione più bassi dal ritorno alla democrazia. A cui si aggiunge il 5,51% delle schede bianche. per cui se aggiungiamo le nulle saremo ad un oltre 40% di incerti…insomma il ” partito” piú votato si è espresso nella somma degli assenti, delle schede bianche e dei voti nulli, ha superato il fronte più votato, che si è rivelato essere La Libertad Avanza”,
Sergio Massa è ancora in competizione Sergio Massa, Nonostante sia parte del “Governo” e per certo come Ministro di economia ha lasciato, per lo meno alcuni dubbi.. Ministro di un’economia in crisi, è stato scelto dalla maggioranza dei leader della coalizione di governo come candidato di Unión por la Patria e, nonostante il complesso contesto economico, rimane tuttora con possibilità di giungere all’istanza di un secondo turno. In sintesi “Dopo il PASO i candidati emersi con più possibilità post passaggio sono stati Milei e Massa.
Patricia Bullrich. È difficile per Bullrich mantenere rapidamente i voti di Horacio Rodríguez Larreta . La candidata e si è trovata in una situazione scomoda durante la campagna elettorale”, per questo ha dovuto ” cionostate” dichiarare che Larreta sará il suo CAPO GABINETTO. Sará un mossa giusta? Di certo é stata sofferta proprio per questo motivo..Le elezioni non riguardano solo l’economia, che dobbiamo ammettere in Argentina i votanti ormai ci sono abituati. ad una economia sbandata.. Anche se oggi lo ” sbandamento” è catastrofico. La presenza di Milei ha cambiato l’intero dibattito pubblico. Stato si o stato no. Casta si o casta no.. Definizioni che infiammano gli animi soprattutto dei più giovani, ma non solo. E nemmeno solo dei più ricchi…Anche la classe “più povera” spesso si dice affascinata. Si discute dell’incertezza sul futuro, per quello che può realizzare e per le sue qualità, e questo rende Massa competitivo, perché ha caratteristiche che lo associano maggiormente al ruolo di presidenza”,.. Incredibile ma vero.
Javier Milei e la possibilità di vincere al primo turno… si? può essere? Di certo ricordando Don Chisciotte e il suo detto, “abbaiano vuol dire che stiamo camminando”. E in questi temi e in questi giorni ciò che si è visto é un attacco perenne e da parte di tutti a MILEI. Anche sfacciatamente e il ” troppo stroppia” e forse potrebbe avere un effetto boomerang..Il Milei è emerso alcuni anni fa come economista che criticava le attuali amministrazioni in televisione, con un discorso economico liberale. La sua fama è cresciuta al punto da ottenere un seggio alla Camera dei Deputati della Nazione, dopo le elezioni legislative nella città di Buenos Aires nel 2021. La sua figura è emersa con forza ed è stato il candidato più votato del PASO, cosa che ha alimentato il possibilità di vincere le elezioni al primo turno. La politologa Ana Iparraguirre ha spiegato che “la sfida principale di Milei ha a che fare con le aspettative”. Ed per certo…Il candidato della LLA ( la libertá avanza) ha, forse, commesso l’errore di fissare l’aspettativa di vincere al primo turno e se non riesce ad aumentare il suo numero di voti solleverà dubbi, potrebbe sollevare dubbi sulle sue possibilità di vincere le elezioni. Se i risultati del PASO si ripetessero, la LLA raggiungerebbe quasi 40 seggi alla Camera e 8 senatori, ben lontani dai 129 e 37 seggi necessari in ciascuna Camera per ottenere la maggioranza semplice. Anche questo può essere un motivo . Ma chi conosce questi numeri? e le sue conseguenze? Nessuno. E poi c’è la democrazia diretta…
Le probabilità che Bullrich e JxC Together for Change (JxC) sono difficili da analizzare. . Dal 10 dicembre potrà governare fino a dieci province (su 24) in tutto il Paese, un record per una forza non peronista dal ritorno alla democrazia. Continuerà con forza alla Camera dei Deputati e dei Senatori. Tuttavia, nonostante le aspettative mesi fa, l’apparizione di Javier Milei e La Libertad Avanza ha rotto la polarizzazione tra Insieme per il Cambio e il governo e ha reso Patricia Bullrich meno probabile che assuma la carica di presidente alla fine di quest’anno. “JxC è arrivato con una definizione della strategia politica basandosi sulla polarizzazione con il Kirchnerismo. Ha governato ed è rimasto con una cattiva immagine. Bullrich ha sfidato lo status quo del suo partito nel PASO, ( contro Larreta) ma dopo le primarie gli è stato difficile definire il suo posto . Ha vinto il candidato mimato e dato per certo come prossimo Presidente solo pochi mesi fa.. La campagna interna in poche parole ha rovinato il partito. Per i sostenitori e per chi da fuori guarda, è un grosso errore che si dovrá pagare. Purtroppo per i suoi sostenitori il percorso di Bullrich è tutto in salita. E rincorrendo chi è i n testa.
E la mossa più sbagliata per me è stata richiamare LARRETA nel modo in cui è stata fatta e non solo per la persona. E comunque Larreta non convince anche come PREMIER. Per ultimo il FATTORE frodi, inevitabili nelle elezioni argentine il cui modo di votare è un disastro. Comunque domani domenica 22 alle 21 ore giá avremo un’idea su ciò che ci aspetta..L’unica certezza ora è il disastro economico ed il possibile default.