Arnone (Fdi): riforma del voto all’estero sia primo impegno di questa Legislatura

ROMA – Il voto degli italiani all’estero, frutto di una storica battaglia della Destra italiana, rischia di essere compromesso da meccanismi farraginosi e procedure poco trasparenti e democratiche e richiede una urgente riforma.
Per questo deve entrare tra i primi impegni del governo Meloni e della maggioranza di centro-destra in Parlamento per questa Legislatura.
A chiederlo è Giuseppe Arnone, già candidato di Fratelli d’Italia alla Camera nella ripartizione Europa e primo dei non eletti nella lista del suo partito, che ha presentato un ricorso alla Giunta delle elezioni della Camera per chiedere l’annullamento del verbale di proclamazione degli eletti della ripartizione.
“Personalmente ho scritto una lettera al Parlamento per sollecitare e chiedere il massimo impegno per riformare la normativa sul voto degli italiani all’estero”, dice Arnone. “Abbiamo assistito a troppe irregolarità durante lo svolgimento del voto, nel corso della campagna elettorale, con una casistica che comprende interi plichi non inviati agli elettori o persi lungo il tragitto. Tutto ciò – sostiene il candidato di FdI – rende il voto degli italiani all’estero poco democratico e deve essere urgentemente corretto in nome del dovere e del diritto di difendere questa conquista democratica”.
Il voto degli italiani all’estero, continua Arnone, “è stato il grande merito di un esponente storico della Destra italiana, Mirko Tremaglia, che al termine di una trentennale battaglia parlamentare e politica è riuscito a inserire i nostri connazionali nel sistema elettorale per il Parlamento e a rendere le elezioni più democratiche con la Legge 27 dicembre 2001 N° 459, recante le norme in materia. Purtroppo questo sistema compromette la regolarità e la legittimità che apre spesso spiragli e spazi in cui si infilano malintenzionati che operano per viziare il voto”.
“Cosa che si è verificata anche nell’ultima campagna elettorale – ribadisce Arnone – con troppi casi anomali in vari paesi del collegio Estero, in cui è stata data la possibilità di votare solo ad un terzo circa degli aventi diritto al voto”.
Per questo, spiega Arnone, “ho presentato un ricorso preparato da un noto studio legale romano, concordato con il coordinatore del dipartimento Italiani nel mondo di FdI, senatore Roberto Menia, e indirizzato alla Giunta delle elezioni della Camera dei Deputati. Questo atto ha la finalità di annullare il verbale di proclamazione degli eletti sul collegio Europa delle ultime elezioni, e di conseguenza la decadenza degli eletti. Nel ricorso vengono indicati tutti i casi anomali di cui si è avuta conoscenza, le irregolarità commesse, i vizi procedurali nonchè i comportamenti di natura illeciti che sono stati riscontrati”.
Oggi, conclude Arnone, “si chiede al centro destra italiano di mettere in sicurezza il diritto di voto agli italiani all’estero e di correggere quella normativa”. (aise)

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Redazione
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