Brasile: assalto alle istituzioni? o ….

ROMA – Ieri migliaia di sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro hanno assaltato le sedi di Parlamento, Corte suprema e del Palácio do Planalto a Brasilia, per protestare contro l’elezione di Lula, il presidente eletto insediatosi la scorsa settimana.
Organizzato sulla rete, l’attacco ha visto i “bolsonaristi” occupare gli edifici delle più alte istituzioni del Paese per ore prima che le forze dell’ordine riuscissero a riprenderne il controllo. Gli arresti sarebbero oltre 400, riportano fonti stampa brasiliane, che rilanciano anche una nota in cui Bolsonaro prende le distanze da quanto accaduto.
Unanime la condanna della comunità internazionale. Anche dall’Italia, via twitter, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha condannato l’assalto: “quanto accade in Brasile – scrive la Premier – non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”.
Sulla stessa linea il Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati”, le parole che il Ministro affida a twitter. “Il Governo italiano condanna in maniera netta quanto accaduto in Brasile”.
Il Presidente Lula, dal canto suo, punta il dito contro Bolsonaro: quanto accaduto “è anche responsabilità sua e dei partiti che lo hanno sostenuto. I golpisti che hanno promosso la distruzione di beni pubblici a Brasilia sono stati identificati e saranno puniti”. La democrazia “garantisce il diritto alla libera espressione, ma richiede anche il rispetto delle istituzioni. Non ci sono precedenti nella storia del paese di quello che hanno fatto oggi (ieri – ndr). Per questo devono essere punit

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Redazione
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