Carta d’identità elettronica in Comune?

TULLIO ZEMBO

in sintesi ..lasciate perdere..Ë ovvio a tutti il caos nel quale siamo , o meglio SONO GLI ITALIANI all’ estero grazie agli INUTILI.
Io non sono piú ITALIANO All’ ESTERO!

Come avete visto giorni fa il Consolato GENERALE de ROSARIO offriva la CIE ..( CARTA DI IDENTITÄ ELETTRONICA) quando ancora ci  sono ostacoli impediscono ancora il rilascio della Carta d’identità elettronica nei Comuni agli italiani iscritti all’Aire.In foto c’è la vecchia CARTA D’IDENTITÀ che è quella che VOI ISCRITTI all’AIRE avrete se vi recate in COMUNE dove , appunto SOLO SIETE iscritti all AIRE….

“Per molti è stato quasi un rito estivo o di qualunque altra vacanza: vivere all‘estero, tornare al proprio paese per le ferie, in Italia, passare in Comune e rinnovare la carta d’identità. Ebbene, ormai non è più una novità, ma con l’introduzione della CIE, la carta d’identità elettronica, questo non è più possibile”, ricorda il Comitato “MobilitiamoCI”. “Le conseguenze sono molte, perché la CIE è sempre più richiesta, di fatto obbligatoria sia in Italia che all’estero ( NELLA UE!) : per poter utilizzare i portali della pubblica amministrazione italiana (INPS su tutti) e per tante altre situazioni della vita quotidiana (per esempio in Germania, anche solo per attivare una SIM-Card del cellulare, non parliamo dei servizi bancari…). Anche le disparità tra chi vive in Italia e chi all’estero sono cresciute. Chi vive in Comuni con lunghi tempi d’attesa può rivolgersi ad altri Comuni italiani con meno problemi e ottenere comunque il documento. E all’estero? Chi vive in Europa può solo rivolgersi ai Consolati, con tempi d’attesa che variano da poche settimane a oltre sette mesi. Chi vive in altri continenti non può proprio farne richiesta, tranne in poche sedi consolari dove il servizio è in fase di sperimentazione. Ma le porte degli uffici comunali, per il rilascio CIE, restano rigorosamente sbarrate per tutti e sei i milioni di iscritte e iscritti all’AIRE”.
Per questo, ricordano da Stoccarda, “nell’estate del 2023 si è costituito tra Stoccarda e Friburgo il comitato “MobilitiamoCIE”, che ha lanciato anche una raccolta firme conclusasi lo scorso ottobre. Si tratta della richiesta ai Ministeri dell’Interno e degli Affari Esteri (MAECI) di autorizzare i Comuni a rilasciare la CIE a chi si trova in Italia ma risiede all’estero. Tutto sembra pronto per una soluzione fin dal giugno 2022, quando anche il Garante per la Privacy ha dato il suo parere necessario per legge. Da allora, però, si è bloccato tutto e non si riesce a sapere nemmeno perché, nonostante gli sforzi anche in sede parlamentare. Il comitato ha consegnato ufficialmente la petizione e le firme raccolte: il 13 Marzo nelle mani del Console Generale d’Italia in Stoccarda, Massimo Lagi, e il 26 in quella della Console di Friburgo, Francesca Toninato. E finalmente si è fatto un passo avanti: uno dei due ministeri, il MAECI, ha finalmente risposto per mano del Capo dell’Ufficio “Servizi per gli italiani all’estero, documenti di viaggio ed elezioni all’estero”. Già questa, – commentano gli organizzatori – dopo quasi due anni di silenzio, è una notizia. Ed è il primo vero risultato dell’iniziativa “MobilitiamoCIE”. Quale sarebbe, dunque, l’ostacolo che impedisce ai Comuni il rilascio delle carte d’identità ai residenti all’estero? Un problema tecnico specifico, legato: “alla necessità di indicare, per il rilascio delle CIE per i minori di 14 anni, le figure genitoriali di padre, madre e genitore. Tale ultima indicazione, ritenuta obbligata” dal Garante della Privacy, “sarebbe alla base dello stallo della definizione della procedura””.
Il Comitato, poi, ricorda che “le CIE che rilasciano i consolati ai minori di 14 anni già riportano i nomi dei genitori. Si aprono, quindi, nuove domande: si tratta di un ostacolo così insuperabile per due Ministeri? Quanto tempo sarà ancora necessario per trovare una soluzione che già viene applicata dai Consolati?”.
Queste alcune delle domande cui domani si cercherà di avere risposta:_ “non succede tutti i giorni che rappresentanti dei dipartimenti centrali dei Ministeri dialoghino direttamente con semplici cittadini che abitano all’estero”, conclude il Comitato. “Si annuncia un incontro molto particolare, dunque: da non perdere!”.

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Redazione
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