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Che succederá in Argentina con Milei nuovo presidente?
Tullio Zembo: Senza dubbio dovrebbe essere un cambio totale.
Giá stá definendo un nuovo gabinetto con tagli e eliminazioni di molti ministeri inutili. Il gigantesco apparato.statale sparira per certo. La MOTOSEGA da molti inutili giornalisti italiani derisa non era uno scherzo, era la sintesi efficace di un programma di governo
Fuori le zecche che succhiano sangue vitale allo stato e a nulla servono. Ovviamente sará duro e difficile il futuro argentino ma inevitabile…
IL presidente Javier Milei sta preparando un pacchetto di annunci e misure per il primo giorno lavorativo che dovrà governare: l’11 dicembre. La novità è che lo shock fiscale sarà l’unica mossa immediata che fará. Una legge di riforma dello Stato sarà inviata al Congresso. Dove non sará affatto fácile con i numeri. Undici ministeri verranno eliminati. Si proporrá che siano eliminati
Il resto delle promesse elettorali dovrà aspettare più tardi. In parole povere, il requilibrio fiscale dovrà sostituire il resto delle riforme che non possono ancora essere affrontate. Non ci sarà alcuna dollarizzazione (sebbene la promessa venga mantenuta per un prossimo futuro). Non ci sarà né l’unificazione del tasso di cambio (ndr purtroppo) né il disarmo dei titoli azionari. Inoltre, non ci sarà alcun taglio dell’inflazione e non è probabile un taglio delle tasse. Ovviamente in tempi
brevi. Il disastro non si riparaAin tempi brevi. Nessuno ha bacchette magiche.A rigordiel vero, come ha anticipato il leader di La Libertad Avanza, potrebbe verificarsi il contrario: un riallineamento del dollaro, un aggiornamento dei tassi (taglio dei sussidi), dei carburanti e persino un aumento dei prezzi di altri beni e servizi. Il tutto a velocità di crociera. Forte e sostenible. Lo shock Milei mira a raggiungere l’equilibrio finanziario (risultato primario + interessi sul debito) dei conti pubblici.
L’ Argentina trattiene il fiato
…E vi terremo informati.
FOTO. A sx il presidente Alberto Fernández e alla dx il presidente eletto Javier Milei nella residencia “residencia presidencial”