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Cittadinanza ai discendenti trentini: il Governo risponde a Porta e Ferrari (Pd)
ROMA – “Le nostre preoccupazioni per i ritardi nella definizione delle domande per il riconoscimento della cittadinanza italiana presentate dai discendenti trentini in base alla legge n. 379 del 14 dicembre 2000 trovano una conferma nella risposta del Sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro”. Così i deputati Pd Fabio Porta e Sara Ferrari, che il 18 novembre scorso avevano presentato una interrogazione in merito al Governo.
Nella riposta, riportano i due deputati, “il Sottosegretario conferma che dal 2003 al 2022 sono state definite 40.137 domande e che le istanze in fase istruttoria sono ancora circa 400, corrispondenti approssimativamente a 2.200 richiedenti. A queste vanno aggiunte le istanze pervenute direttamente dalle rappresentanze consolari a mezzo posta elettronica certificata e non ancora registrate al sistema informatico per le quali – sottolineano i deputati del PD – non sono stati forniti riferimenti e dati specifici”.
“Nella risposta del governo – aggiungono Porta e Ferrari – viene precisato che nel biennio 2020/2021 vi è stato un ulteriore rallentamento della trattazione delle pratiche dovuto all’epidemia da Covid 19 e alla diminuzione delle unità lavorative in seguito al passaggio in stato di quiescenza e al blocco del turn over. Il Sottosegretario Ferro rassicura tuttavia che i tempi di esame delle domande sono in costante miglioramento anche con il ricorso al coinvolgimento della Commissione interministeriale istituita presso la Direzione centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze del Ministero dell’interno e incaricata dell’esame congiunto delle istanze complesse, come noi stessi abbiamo più volte ed in diverse occasioni richiesto”.
“Non possiamo che augurarci, a distanza di vent’anni dall’entrata in vigore di una legge dello Stato, che i miglioramenti annunciati dal governo si traducano in fatti concreti rispondendo alle giuste aspettative dei cittadini”, concludono i due deputati dem. (aise)