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Ddl autonomia approvato all’unanimità: ecco cosa prevede
Approvato Ddl sull’autonomia differenziata, ecco cosa prevede
“Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”: era questo uno dei punti all’ordine del giorno della riunione a Palazzo Chigi, iniziata alle ore 16 del 2 febbraio.
Di questo tema si è parlato tanto negli scorsi mesi, con scambi di opinioni e un dibattito acceso soprattutto sul potenziale impatto del decreto sul già evidente “gap” tra Nord e Sud. Sull’argomento si era espresso anche il vicepresidente della Regione Siciliana Luca Sammartino, che aveva ribadito l’importanza di tutelare gli interessi della Sicilia in caso di approvazione della legge sull’autonomia differenziata. Una posizione ribadita anche dal governatore siciliano Schifani, che ha sottolineato il “no” della sua Giunta a “un’Italia a due velocità”.
Cosa prevede il Ddl Autonomia appena approvato? Principalmente, con l’autonomia differenziata anche le Regioni a statuto ordinario potranno avere competenza esclusiva su alcune materie, come istruzione, beni culturali, commercio con l’estero, trasporti. Da una parte, ciò potrebbe uniformare l’attività delle Regioni, dall’altro potrebbe accentuare le differenze tra Nord “sviluppato” e Sud “in difficoltà”.
LEP e accordi Stato-Regione
Un elemento presente nel Ddl autonomia riguarda i Lep (Livelli essenziali di prestazione), soglie minime di servizi che verranno garantire a tutti i cittadini italiani, a prescindere dalla Regione di appartenenza. Tali soglie andranno indicate entro un anno dall’entrata in vigore della legge sull’autonomia differenziata.