Il dramma delle bambine spose in un forum della Federazione Donne per la pace

ROMA- “Il Sogno delle Nazioni Unite: Creare un ambiente in cui le bambine possano essere bambine, non spose” è il tema del forum virtuale che si terrà domani, venerdì 28 ottobre, dalle 15 alle 16.30 ora italiana. Promosso Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo (WFWP-International), il webinar intende commemorare il 77° anniversario della Giornata delle Nazioni Unite.
Durante l’evento, interverranno Merly Barlaan, Vicepresidente WFWPI e Promotrice di pace; Musu Bakoto Sawo, Avvocato e Difensore dei diritti umani di donne e bambine; Fatima Gomez, Volontaria “Think Young Women”; Susan Kone, Coordinatrice “Green solar energy for the african villages”; Rima Salah, già Vicedirettore esecutivo UNICEF; Therese Tommo, Presidente “United Nations African Mothers Association”; Sakena Yacoobi, Direttrice esecutiva “Afghan Institute of Learning”; Carolyn Handschin, Presidente Commissione ONG sullo Status delle donne, Nazioni Unite Ginevra.
“Ogni giorno, a livello globale, trentanovemila ragazze di età inferiore ai diciotto anni si sposano. Ciò equivale a circa quattordici milioni di giovinette l’anno” ha affermato Elisabetta Nistri, presidente della sezione italiana della Federazione. Il matrimonio infantile, ha rilevato, espone le bambine a molteplici forme d’abuso – tra cui la violenza fisica e psicologica da parte del marito, nelle relazioni di coppia e nel rapporto sessuale – e a gravidanze precoci. “Queste pratiche” ha ricordato “impediscono alle bambine di vivere la loro infanzia con serenità e di crescere coltivando i loro interessi e le loro passioni fino a raggiungere una personalità stabile e capace di avere un lavoro per potersi sostenere”. “A loro sono negati i diritti fondamentali alla dignità, alla libertà e alla sicurezza personale”, ha concluso.
Sebbene i matrimoni infantili siano causati da una serie di fattori che si sovrappongono – tra cui la disuguaglianza di genere, le norme e gli standard sociali e culturali, la povertà, lo sfollamento, i conflitti e la mancanza d’istruzione – i risultati di studi e ricerche indicano che la pandemia, i cambiamenti climatici e altri disastri ambientali stanno aggravando il problema.
Attraverso le voci di esponenti governativi, delle agenzie delle Nazioni Unite, della società civile e di giovani donne, il Forum si propone di dare il proprio contributo per trovare le soluzioni sostenibili e d’impatto per affrontare queste emergenze.
Nel corso dell’incontro sarà assegnato il “Premio donne ambasciatrici di pace nel mondo” a Teddy Aine, giornalista e ambientalista; Mariama Djambony Badji, Giovane leader Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ONU; Serah Wanjiku Njuguna, attivista ambientale.
La WFWP è un’Organizzazione non Governativa presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, in associazione con il Dipartimento d’Informazione Pubblica e sostiene e promuove gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Inaugurata nel 1992 dalla Dottoressa Hak Ja Han Moon, è presente in 119 Paesi e quest’anno celebra il suo trentesimo anniversario di fondazione. Si propone di favorire la piena realizzazione delle legittime aspirazioni dell’universo femminile, per contribuire a una pace duratura a livello personale, famigliare e sociale. Promuove la cultura della pace; l’integrazione culturale; il sostegno delle popolazioni in via di sviluppo e la tutela dei diritti umani, in particolare delle donne.
Per partecipare al forum è necessaria l’iscrizione a questo link: https://bit.ly/UNDream22. (aise)

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Redazione
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