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Il G7: con l’Ucraina per una pace “giusta”
All’indomani degli attacchi missilistici russi su Kiev ed altre città ucraine, i leader del G7 si sono riuniti online ieri, con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, cui hanno riaffermato la loro vicinanza.
A margine dell’incontro, cui ha preso parte per l’Italia il premier Mario Draghi, i G7 hanno ribadito la “condanna” degli attacchi che “hanno ucciso civili innocenti”, ricordando che ciò costituisce “un crimine di guerra” di cui sarà chiesto conto “al presidente Putin e ai responsabili”.
Il G7 – si legge nella dichiarazione congiunta dei leader – non riconoscerà mai l’annessione “illegale” delle Regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhya e Kherson oltre che della Crimea e di Sebastopoli. La Russia “ha palesemente violato i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite” che “non le forniscono una base legittima per cambiare i confini dell’Ucraina”. Per questo i G7 chiedono “a tutti i paesi di rifiutare inequivocabilmente queste violazioni del diritto internazionale”. Alla Russia, invece, si chiede “di cessare tutte le ostilità e ritirare completamente e incondizionatamente tutte le sue truppe dall’Ucraina”.
Confermate le sanzioni, i leader G7 “deplorano” l’escalation russa e riaffermano che “qualsiasi uso di armi chimiche, biologiche o nucleari da parte della Russia avrebbe gravi conseguenze”.
“Condanniamo le azioni della Russia presso la centrale nucleare di Zaporizhzhya in Ucraina e le pressioni esercitate sul personale della struttura”, si legge ancora nel documento. “Questa è un’ulteriore escalation irresponsabile e terremo la Russia responsabile di qualsiasi incidente causato dalle loro azioni”.
I G7 rinnovano, quindi, l’appello alla Bielorussia affinché “smetta di consentire alle forze armate russe di utilizzare il suo territorio, fornendo supporto ai militari russi. L’annuncio di un gruppo militare congiunto con la Russia costituisce l’esempio più recente della complicità del regime bielorusso con la Russia”.
I leader riaffermano quindi “pieno sostegno all’indipendenza, all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina” che “ha il diritto legittimo di difendersi dall’aggressione russa e di riprenderne il pieno controllo territorio entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”.
Durante il vertice “abbiamo rassicurato il presidente Zelenskyy sul fatto che siamo imperterriti e fermi nel nostro impegno a fornire il sostegno di cui l’Ucraina ha bisogno. Continueremo a fornire supporto finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale” per tutto il tempo necessario.
“In vista di una soluzione di pace praticabile nel dopoguerra, – prosegue la dichiarazione – siamo pronti a raggiungere insieme accordi con i Paesi e le istituzioni interessate e con l’Ucraina sulla sicurezza del Paese e sul supporto alla difesa dell’Ucraina, assicurandone un futuro libero e democratico, scoraggiando una eventuale, futura aggressione russa”. I G7 confermano che continueranno ad inviare armi all’Ucraina.
“Attendiamo con impazienza i risultati della Conferenza internazionale sulla ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione dell’Ucraina del 25 ottobre”, aggiungono, ribadendo ancora una volta che “nessun paese vuole la pace più dell’Ucraina, il cui popolo ha subito morti, sfollamento e innumerevoli atrocità come risultato dell’aggressione russa”.
Per questo “come leader del G7 accogliamo con favore la disponibilità del presidente Zelenskyy” a trattare “per una pace giusta”, che comprenda cioè “l’integrità territoriale” dell’Ucraina e il rispetto della “sovranità della Carta delle Nazioni Unite”; la “salvaguardia dell’Ucraina e la sua capacità di difendersi in futuro”; “garantire la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina”, considerando anche di farlo “con fondi russi”; “perseguire la responsabilità per i crimini russi commessi durante la guerra”.
Sul fronte energetico, i leader G7 si dicono “profondamente turbati dai danni deliberati ai gasdotti Nordstream, avvenuti nelle acque internazionali del Mar Baltico” e condannano “qualsiasi interruzione deliberata di infrastrutture critiche”.
“Agiremo in solidarietà e in stretto coordinamento per affrontare l’impatto negativo dell’aggressione russa sulla stabilità economica globale”, concludono, “anche attraverso la continua cooperazione per garantire la sicurezza energetica e la sostenibilità nei Paesi G7 e oltre”. (aise)