Il governo Meloni e le questioni di fiducia

L’attuale esecutivo ha posto la fiducia 5 volte in 21 giorni. Un modo per velocizzare l’approvazione delle norme che tuttavia riduce di molto le prerogative del parlamento.

Solo il governo Renzi (2014) ha posto un numero più elevato di questioni di fiducia nei suoi primi 90 giorni di attività.
Il governo Meloni però presenta il valore più elevato nel rapporto tra voti di fiducia e leggi approvate nello stesso periodo.
In 32 casi su 35 i governi delle ultime legislature, ai loro esordi, hanno posto la fiducia su un decreto legge.
La legge di bilancio alla camera è passata per soli 34 voti. Uno scarto ridotto dovuto alla maggiore presenza in aula dell’opposizione.
Dopo 2 mesi di navigazione relativamente tranquilla, nelle ultime settimane del 2022 il governo Meloni ha deciso di porre la questione di fiducia su diversi disegni di legge per velocizzarne l’approvazione.

In particolare, il primo esecutivo della XIX legislatura ha fatto ricorso alla fiducia 5 volte in 21 giorni. Un dato elevato, anche se non il più alto in assoluto tra i governi che si sono succeduti negli ultimi anni.
L’esecutivo può decidere di mettere la fiducia su un disegno di legge, legando il proprio destino a quello del testo. Nasceva per ricompattare la maggioranza in situazioni eccezionali ma è ormai diventata una prassi ricorrente.

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Redazione
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