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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) l EUROPA e il SUD!
redazione
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede che almeno il 40% delle risorse allocabili territorialmente sia destinato alle regioni del Mezzogiorno, con l’obiettivo di ridurre i divari territoriali storici del Paese. Questo si traduce in circa 86 miliardi di EURO, al SUD e le sue regioni su un totale nazionale di 211 miliardi di risorse allocabili.
Tuttavia, l’effettiva distribuzione dei fondi presenta alcune criticità. Ad esempio, un’analisi del 2024 evidenzia che il Nord ha intercettato il 44,2% dei fondi, mentre il Sud si è fermato al 38,3%.
Inoltre, alcune amministrazioni non hanno rispettato pienamente la “quota Mezzogiorno”. Su 22 enti titolari, 9 non hanno destinato almeno il 40% delle risorse al Sud, tra cui i Ministeri della Giustizia, dell’Università e della Ricerca, della Cultura, della Transizione Ecologica, del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Turismo, dello Sviluppo Economico, il Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione Sisma e il Dipartimento della Protezione Civile.
Per quanto riguarda le singole regioni, la Campania è tra le più beneficiate, con 18,1 miliardi di euro assegnati, posizionandosi al secondo posto dopo la Lombardia.
È importante notare che la distribuzione dei fondi è influenzata da vari fattori, tra cui la capacità progettuale delle amministrazioni locali e la partecipazione ai bandi. Pertanto, le cifre possono variare in base all’effettiva realizzazione dei progetti e all’assegnazione finale delle risorse.
Sì, gli 86 miliardi di euro destinati al Sud sono una cifra aggiornata al 2024 e rappresentano circa il 40% delle risorse territorializzabili del PNRR. Questa somma rientra nell’ambito della riprogrammazione del piano, che ha subito diverse modifiche rispetto alla versione iniziale del 2021.Tuttavia, come evidenziato da alcune analisi, l’effettiva distribuzione dei fondi non sempre ha rispettato la quota prevista per il Mezzogiorno, e la capacità delle regioni di accedere e spendere queste risorse resta una questione aperta.La Calabria ha ricevuto una quota significativa dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Secondo i dati disponibili, la regione ha ottenuto un totale di 952.886.183,92 euro, distribuiti tra le diverse province come segue:
Catanzaro: 144.152.602,54 €
Cosenza: 299.530.305,96 €
Crotone: 84.795.309,38 €
Reggio Calabria: 311.974.007,82 €
Vibo Valentia: 122.433.958,22 €
Infine la somma totale dei fondi assegnati alle province calabresi dal PNRR ammonta a circa 962,89 milioni di euro (quasi 963 milioni di euro).
Per quanto riguarda l’utilizzo di questi fondi, la città di Reggio Calabria ha avviato 58 progetti, con un finanziamento complessivo di 234.712.505,77 euro, e tutti i progetti legati al PNRR stanno procedendo secondo le tempistiche stabilite.Tuttavia, sono emerse alcune criticità nell’utilizzo dei fondi. Ad esempio, il Codacons ha segnalato alla Corte dei Conti e all’Autorità Anticorruzione possibili ritardi e poca trasparenza nell’attuazione dei progetti finanziati dal PNRR in alcuni comuni calabresi, tra cui Cosenza, Crotone e Lamezia Terme.
Inoltre, un rapporto della Banca d’Italia ha evidenziato che in Calabria sono a rischio 626 milioni di euro del PNRR a causa di possibili definanziamenti.
In sintesi, mentre la Calabria ha ricevuto fondi significativi dal PNRR e ha avviato numerosi progetti, permangono preoccupazioni riguardo all’effettiva capacità di utilizzo e gestione efficiente di queste risorse.