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La guerra sui bambini in Libano: 80 uccisi, centinaia feriti e 300 mila sfollati
La situazione in Libano, con i bombardamenti dell’esercito israeliano incessanti, sta subendo un “rapido deterioramento della situazione umanitaria“. Nell’ultima settimana, secondo le notizie che giungono dalla Direttrice generale dell’UNICEF, Catherine Russell, sulla situazione in Libano, almeno 80 bambini sono stati uccisi negli attacchi, mentre altre centinaia sono rimasti feriti. Secondo i rapporti del Governo, il numero di sfollati interni a causa delle violenze è salito a più di 1 milione, tra cui oltre 300.000 bambini.
“Migliaia di bambini e famiglie vivono per strada o in rifugi, molti dei quali sono fuggiti dalle loro case senza beni e forniture essenziali. Le condizioni umanitarie peggiorano di ora in ora”, ha spiegato Russell. “L’UNICEF e i nostri partner sono sul campo in Libano per raggiungere bambini e famiglie con un sostegno essenziale. Le nostre squadre stanno consegnando acqua potabile, forniture mediche, materassi e coperte, oltre a kit igienici, dignity kit e per i neonati. Stiamo fornendo servizi di salute e nutrizione, protezione dell’infanzia e sostegno psicosociale ai bambini”.
“Ma con l’intensificarsi della violenza, aumentano anche i bisogni umanitari. Qualsiasi offensiva di terra o ulteriore escalation in Libano peggiorerebbe ulteriormente una situazione catastrofica per i bambini. Un simile esito deve essere evitato a tutti i costi – ha concluso infine la Direttrice Generale dell’Agenzia Onu per l’Infanzia -. L’UNICEF continua a chiedere un’urgente cessazione delle ostilità. Ribadiamo l’invito a tutte le parti a proteggere i bambini e le infrastrutture civili e a garantire che gli attori umanitari possano raggiungere in sicurezza tutti coloro che ne hanno bisogno – in conformità con gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario”. (aise)