LA PRESA IN GIRO. Voto all’estero: la Giunta delle elezioni della Camera inizia le verifiche

tullio zembo

 

La Giunta delle elezioni della Camera ha avviato ieri la verifica dei poteri nella Circoscrizione Estero per il voto del settembre 2022. Due i relatori, Pietro Pittalis (FI) e Benedetto Della Vedova (+Europa) che hanno riportato ai colleghi sia i dati numerici su seggi e votanti che le criticità emerse nell’esercizio del voto, illustrando anche i diversi ricorsi presentati in tutte e quattro le ripartizioni.
4.657.121 gli aventi diritto, 2165 le sezioni costituite per lo spoglio dei voti espressi da 1.257.828 connazionali. Molte le schede bianche (19.937), ancora di più quelle nulle (152.536, corrispondente al 12,13% dei votanti – nel 2018 erano 124.553, pari al 9,8% dei votanti di quella tornata elettorale). Queste ultime soprattutto provenienti dal Sud America, dove, ha detto Pittalis, la percentuale rispetto ai votanti è stata pari al 14,5% e si è passati da 44.693 voti nulli nel 2018 a 68.729 voti nulli nelle elezioni del 2022. In questa ripartizione risultano presenti schede recanti la dicitura “Camera dei diputati” e, in taluni casi, anche di colore e consistenza diverse dal modello di legge (verbali delle sezioni Rosario 1369 e 1408).
Il relatore ha quindi fatto stato della verifica dei verbali, sottolineando che “sono emersi numerosi problemi in ordine alla completezza e alla chiarezza dei dati ivi contenuti”, soprattutto per quanto riguarda l’accertamento del numero delle buste esterne (quelle nelle quali, in base alla legge, sono contenuti i tagliandi elettorali e, in una ulteriore busta separata, le schede votate dagli elettori) assegnate ai seggi e – quindi – dei votanti. In numerose sezioni, ha spiegato, i dati dei verbali non coincidono con le somme riportate nello scrutinio svolto dai seggi elettorali. Circostanza che “incide sulla funzione di controllo che la Costituzione riserva alla Camera, fino quasi – nei casi più gravi – a rischiare di vanificarla”.
Richiamate le operazioni di spoglio dei voti esteri, Pittalis ha riferito che “in sede di verifica dei poteri svolta dalla Giunta delle elezioni, rispetto ai 2165 verbali della Circoscrizione Estero solo 285 sono risultati immediatamente “quadrati”. Delle restanti 1880 sezioni, 1176 sono state successivamente “quadrate” con conferma dei voti attribuiti dall’UCCE a seguito dell’esame delle tabelle di scrutinio ovvero dei prospetti recanti i numeri degli elettori iscritti (trasmessi dall’UCCE) e 7 sezioni sono state “quadrate” sulla base di verbali e tabelle di scrutinio modificando i voti attribuiti dall’UCCE”.
Dieci i ricorsi presentati; in alcuni di questi si chiede alla Giunta di sollevare questione di legittimità costituzionale della legge sul voto degli italiani all’estero, cosa che è incompatibile con le sue funzioni.
Richiamati i dati sui voti ottenuti da ciascun partito, Pittalis ha elencato i ricorsi contro le proclamazioni degli eletti per ciascuna ripartizione: in Europa, Giuseppe Arnone (lista Lega-FI-FDI) e Giuseppe Stabile (lista Lega-FI-FDI) contro l’elezione dei deputati Toni Ricciardi (lista PD-IDP) Simone Billi (lista Lega-FI-FDI) e Federica Onori (lista M5S) e Arnone. Si tratta di ricorsi che “sono da ritenersi non manifestamente infondati”, per questo il relatore ha proposto di aprire un’istruttoria “per la revisione delle schede bianche, nulle e contestate di un campione di sezioni pari al 5 per cento delle sezioni della Ripartizione Europa – 56 sezioni su 1.118”.
In Sud America hanno presentato ricorso, reclamo o segnalazione avverso le proclamazioni i candidati Eugenio Sangregorio (lista USEI), Luis Roberto di San Martino Lorenzato di Ivrea (lista Lega-FI-FDI), Vito De Palma (lista Lega-FI-FDI), Francesca De Natale Sifola Galiani (lista Lega-FI-FDI) e Andrea Dorini (lista Lega-FI-FDI). I primi due chiedono l’annullamento della proclamazione dei deputati Franco Tirelli (MAIE) e/o Fabio Porta (PD-IDP); il ricorso di Vito De Palma è contro la proclamazione di Tirelli e Porta nonché avverso i candidati non eletti Luis Roberto di San Martino Lorenzato di Ivrea e Francesca de Natale Sifola Galiani, della sua stessa lista. Considerando il divario dei voti ottenuti dai candidati anche questi ricorsi “sono da ritenersi non manifestamente infondati” e anche in questo caso i relatori hanno proposto di aprire un’istruttoria per la revisione delle schede bianche, nulle e contestate di un campione di sezioni pari al 5 per cento delle sezioni della Ripartizione America Meridionale (pertanto 33 sezioni su 647). I reclami presentati da Francesca De Natale Sifola Galiani e Dorini sono improcedibili per vizi di forma.
In America Settentrionale e Centrale ha presentato ricorso la candidata Vera Rosati, della lista PD-IDP, contro la proclamazione del deputato Christian Diego Di Sanzo, della medesima lista. Anche se la verifica di alcuni verbali ha confermato che il più votato della lista è stato Di Sanzo, la Giunta ha deciso anche qui di aprire un’istruttoria
Nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide hanno presentato ricorso i candidati Antonio Amatulli (lista PD-IDP) e Giuseppe Cossari (lista Lega-FI-FDI) contro la convalida dell’elezione di Nicola Carè e, per Cossari, anche avverso Rocco Papapietro, candidato non eletto con la lista Lega-FI-FDI. Un ricorso quest’ultimo improcedibile perché presentato oltre i limiti di legge.
Per i ricorsi per cui ci sarà istruttoria – dai candidati Giuseppe Arnone, Giuseppe Stabile, Luis Roberto di San Martino Lorenzato di Ivrea, Vito De Palma, Eugenio Sangregorio, Vera Rosati e Antonio Amatulli – Pittalis e Della Vedova hanno proposto l’istituzione di un Comitato di verifica per la revisione di un campione di schede bianche, nulle e contestate pari al 5 per cento delle sezioni di ciascuna ripartizione, sorteggiate sulla base della metodologia statistica seguita per la verifica delle circoscrizioni del territorio nazionale, con riserva di estendere ulteriormente la verifica, in merito alle singole ripartizioni, sulla base di successive determinazioni della Giunta anche tenendo conto degli esiti della verifica del campione sotto il profilo statistico-matematico. La verifica a campione delle schede dovrebbe concludersi entro giugno.
Della Vedova, poi, ha richiamato le criticità del voto all’estero e i documenti approvati nella scorsa Legislatura, quando la Giunta ha svolto anche un’indagine conoscitiva che ha coinvolto “diversi esperti e attori istituzionali, oltre che rappresentanti dei Comitati degli italiani all’estero, al fine di mettere in luce le disfunzioni del sistema e di prospettare possibili soluzioni”. La fine della Legislatura non ha reso possibile “dare attuazione ai punti su cui si era registrato ampio consenso tra le forze politiche per superare almeno alcune delle criticità emerse”, ma “tutte le problematiche segnalate” si sono replicate nell’ultimo voto, anche se, a settembre 2022, ha debuttato lo spoglio decentrato che, a quanto pare, non basta a garantire la correttezza delle operazioni di scrutinio. Le proposte della Giunta erano confluite in una proposta di legge a prima firma Giachetti in qui si proponeva di “dare agli elettori residenti all’estero la possibilità di generare tramite SPID il proprio certificato elettorale contenente un QR code che permetta al seggio elettorale – in fase di apertura del plico (cioè della cosiddetta busta esterna) – di accertare celermente la titolarità del diritto di voto. In subordine, prevedere che tale QR code sia inviato all’elettore in forma cartacea dalle competenti sedi consolari; e prevedere che sulla busta esterna contenente il materiale elettorale sia apposto un codice (a barre o QR code) che consenta di tracciare in ogni momento il plico, dal momento della spedizione da parte delle autorità consolari a quello dello scrutinio, salvaguardando al contempo la segretezza del voto”.
Due proposte che, secondo Della Vedova, “avrebbero comportato il superamento delle discrasie dei dati relativi agli effettivi votanti nella Circoscrizione Estero e delle anomalie sui tagliandi riscontrate in modo evidente anche nei verbali di questa tornata elettorale”.
Serve una “riflessione complessiva sul voto all’estero”, così come evidenziato anche dalla Giunta del Senato.
Il presidente della Giunta, Fornaro, ha quindi riassunto per i colleghi le proposte dei relatori: “l’improcedibilità di alcuni ricorsi alla luce delle previsioni dell’articolo 9 del regolamento della Giunta; l’esito degli altri ricorsi, ritenuti non manifestamente infondati, sarà invece definito al termine dei lavori del Comitato di verifica per la revisione del campione di schede proposto”. La Giunta, quindi, “non procederà, in questa fase, alla proposta di convalida dei deputati all’Assemblea dei deputati eletti nella Circoscrizione Estero”.
Un unico Comitato di verifica procederà alla revisione delle schede bianche, nulle e contestate di un campione del 5%, pari a circa 110 sezioni. Terminata questa revisione, ha ipotizzato Fornaro, la Giunta potrà valutare di procedere in maniera distinta riguardo alle singole ripartizioni. Quanto al termine dell’indagine, per il presidente della Giunta, considerate le prossime elezioni europee, andrebbe spostato a fine luglio (anzichè giugno come proposto dai relatori).
Membro della Giunta, Fabio Porta (Pd) ha richiamato la propria esperienza della scorsa legislatura, nella quale la procedura di verifica dei poteri si è conclusa dopo circa tre anni e mezzo dall’inizio della legislatura.
La Giunta ha quindi votato e approvato (con l’astensione di Porta) la proposta di terminare la verifica delle schede votate all’estero entro la fine di luglio. (m.c.\aise) 

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Redazione
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