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La Repubblica/ Londra, provincia di Roma: gli italiani nella City fanno il record – di Antonello Guerrera
LONDRA\ aise\ – “Londra, provincia di Roma: gli italiani nella City fanno il record. Nessun gruppo straniero è così numeroso”. Il corrispondente oltremanica di Repubblica, Antonello Guerrera, riferisce in un articolo pubblicato ieri dal quotidiano nazionale i nuovi numeri dell’Istituto di statistica del Regno Unito: “nella Capitale britannica, indiani superati 146 a 137mila”. Come spiega Guerrera infatti “la Brexit ha costretto a emergere coloro che non si erano mai registrati” e così “i residenti oltremanica sono raddoppiati in dieci anni”.
Di seguito il testo integrale dell’articolo.
“Alla fine la Brexit qualche beneficio ce l’ha. Perché, dopo l’uscita del Regno Unito dall’Ue e dal mercato unico, è finita anche la libera circolazione europea, soprattutto dei cittadini. E così, se in passato molti europei e italiani, grazie al regime migratorio precedente, spesso neanche registravano la loro residenza al Consolato italiano dopo essersi trasferiti oltremanica, ciò non è più possibile: non solo è necessario più che mai dichiarare alle autorità italiane la presenza fissa in UK, ma tutti coloro già residenti hanno dovuto “emergere“ dall’oblio e iscriversi al programma Settlement Scheme del governo britannico. Senza il quale, dopo la Brexit, i cittadini europei sarebbero diventati improvvisamente illegali.
Dunque, molti italiani sono usciti dalle “tenebre“ amministrative e ci sono almeno due dati interessanti nell’ultima rilevazione (luglio 2020 – giugno 2021) dell’Ons, l’istituto di statistica nazionale. L’Italia ottiene così diversi primati nel Regno Unito. Il principale è che la comunità italiana è diventata la più ampia della capitale britannica, Londra, superando persino gli indiani, spesso al primo posto nella storia recente: ora invece questi ultimi sono 137mila, contro i 146mila nati in Italia. Al terzo posto i polacchi (132mila), al quarto i cittadini romeni (111mila) e infine gli spagnoli (99mila). L’altro effetto è che, numeri alla mano, gli italiani residenti oltremanica nel periodo indicato dall’Ons sono stati ufficialmente – e paradossalmente – 280mila, ossia raddoppiati rispetto a 10 anni fa e aumentati del 40% dal 2016, nonostante il referendum Brexit dello stesso anno e le nuove draconiane norme sull’immigrazione sul modello australiano.
Certo, sono numeri “drogati“ dalla riemersione di cui si parlava in precedenza. E che non combaciano con il numero di italiani – oltre 600mila – che dal 2018 a oggi si sono regolarizzati con il governo britannico tramite il programma Settlement Scheme in quanto residenti oltremanica prima del 2021. Segno che la situazione è ancora molto fluida e instabile. A dimostrarlo c’è, ad esempio, il crollo del numero di studenti italiani oltremanica: -60% tra 2016 e 2022, secondo lo UK Universities and Colleges Admissions Service: un trend che continua perché ora, dopo la Brexit, le università inglesi non sono più a prezzo ridotto per gli europei, come ancora concesso agli autoctoni. Ora le rette sono spesso di molte migliaia di euro. Tuttavia la comunità italiana è diventata anche la più corposa nel Regno Unito proprio per iscritti al Settlement Scheme. Un altro record”. (aise)