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La situazione politica , oggi , in ARGENTINA oltre ció che dicono nei quotidiani italiani
FOTO: MASSA e MILEI.
Candidati al BALLOTTAGGIO dle 19/ 11/.
Uno dei due sará ñl ” presdidente della Repubblica Argentina
Analisi di Carlos Hoevel, dottore in filosofia, economia e scienze politiche. Professore di Filosofia Economica presso l’UCA e Membro dell’Accademia Nazionale dell’Educazione.
“Sergio Massa è l’espressione perfetta del leader più adatto – per la sua grande abilità ed efficacia – ad instaurare definitivamente o per diversi decenni un Regime Patrimoniale-Autoritario a Partito Unico in Argentina attraverso le seguenti azioni: 1) acquisterà uno per uno agli oppositori dispersi (lo sta già facendo) frammentando completamente l’opposizione per raggiungere l’egemonia totale sul Congresso che sarà trasformato in ufficio notarile, 2) manterrà il kirchnerismo come gruppo d’urto e di militanza per alcune funzioni sotto il suo controllo con madrina nella semioscurità di Cristina Fernández de Kirchner, 3) consoliderà, rafforzandolo attraverso riforme che lo rendano più stabile e prevedibile, un regime economico corporativo di capitalismo clientelare con una certa generazione di investimenti privati sotto il controllo statale che genererà un nuove e potenti élite politico-imprenditoriali, lasceranno la classe media in una minoranza insignificante e manterranno alti livelli di povertà, disuguaglianza e welfare permanente, 4) avanzeranno con riforme su quel poco che resta dell’indipendenza della magistratura attraverso la riforma del sistema giudiziario del Consiglio della Magistratura e altre riforme, 5) date le caratteristiche patrimoniali del suo regime, consoliderà la corruzione sistemica insieme alla penetrazione delle reti criminali di corruzione e traffico di droga nelle strutture degli Stati provinciali e dello Stato nazionale argentino, 6 ) controllerà anche acquistando o facendo pressione uno per uno sui media e ciò che resta del giornalismo indipendente e 7) istituirà un sistema di autosuccessione alternata con la moglie Malena Galmarini per perpetuare il regime. Anche se l’opzione alternativa di Milei non è certo la più auspicabile, si tratta di optare per il male minore: un governo di un Milei non più solo con il suo ambiente ma costretto a negoziare con leader moderati come Mauricio Macri e altri per formare un governo anche con ministri moderati sostenuti al Congresso da una nuova coalizione plurale non kirchnerista è sempre migliore della possibilità dell’instaurazione definitiva di un regime autoritario a Partito unico nel nostro Paese. La scelta non è quindi tra due candidati (entrambi più o meno cattivi) ma tra Schiavitù o Libertà