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Le stragi incontenibili. Bombe su un ospedale a Gaza: centinaia e centinaia i morti
Strage all’ospedale al-Ahli Arabi di Gaza, dove centinaia di persone ieri sono morte dopo che la struttura che ospitava migliaia di sfollati è stata colpita da un razzo. Sull’attacco è scambio di accuse, con Hamas che accusa Israele di “genocidio” e l’esercito israeliano che invece nega ogni responsabilità del bombardamento, puntando il dito contro la Jihad islamica.
Di certo si è trattato di un massacro, soprattutto di bambini, donne e operatori sanitari, che rischia di incendiare ulteriormente la situazione sul fronte internazionale. Il mondo arabo è infatti insorto, con dichiarazioni pesantissime da parte di Iran, Turchia, Giordania, Egitto ed Emirati Arabi Uniti, ai quali si è aggiunta poi la Russia, che insieme agli EAU ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Tutto ciò alla vigilia della visita del presidente Usa, Joe Biden, in Medio Oriente. Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, che ha proclamato tre giorni di lutto, non lo incontrerà. Dopo le defezioni dello stesso Abu Mazen e del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, la Giordania ha cancellato il summit a quattro su Gaza e il futuro dei palestinesi con il presidente Biden. Resta confermato l’incontro con premier israeliano Netanyahu.
Intanto arriva la condanna dell’attentato anche dal mondo occidentale e in particolare dell’Europa. “Rattristata dal raid contro l’ospedale Al-Ahli e dall’enorme numero di vittime” si è detta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Non ci sono scuse per colpire un ospedale pieno di personale medico e civili. Tutti i fatti devono essere accertati e i responsabili devono essere portati davanti alla giustizia“, ha aggiunto.
Anche la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, ha chiesto che venga fatta chiarezza: “Il bombardamento dell’ospedale di Gaza è orribile e ingiustificabile”, ha osservato. “Ancora una volta sono gli innocenti a pagare. La tutela delle vite dei civili deve essere la nostra priorità“.
“Tacciano le armi, si ascolti il grido di pace dei poveri, della gente, dei bambini”, l’accorato appello del Papa alla fine dell’Udienza Generale di oggi. “Inquieta il possibile allargamento del conflitto mentre nel mondo tanti fronti bellici sono già aperti“, ha aggiunto Francesco, ribadendo che “la guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione, aumenta l’odio moltiplica la vendetta”. (aise)