Lettera aperta al Presidente della Repubblica Argentina, Javier Milei (con profonda stima… e un po’ di disperazione)

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Argentina, Javier Milei
(con profonda stima… e un po’ di disperazione) 

Signor Presidente,

Le scriviamo con il cuore in mano e, speriamo, con un sorriso abbastanza diplomatico da non scandalizzare nessuno. Ma anche con una preghiera seria, quasi una supplica: ci aiuti.

Ci aiuti Lei, che ha ricevuto la cittadinanza italiana direttamente dalle mani dell’amica Premier Giorgia Meloni – e giustamente, diciamolo! Se c’è uno che rappresenta l’anima latina del libero mercato, è Lei. Ma vede, Presidente, mentre Le davano il passaporto italiano, a noi lo stavano togliendo.

Sì, togliendo.

Non è questione di lentezze consolari, né della solita burocrazia kafkiana. No, stavolta hanno tagliato il diritto in sé, con il cosiddetto Decreto Tajani, che ha reso praticamente impossibile il riconoscimento della cittadinanza per milioni di discendenti italiani nel mondo.

Non si parla di immigrati improvvisati, ma di figli, nipoti, pronipoti di italiani emigrati con la valigia di cartone e il sogno dell’Italia sempre nel cuore. Quelli che hanno mantenuto la lingua, il cognome, la cucina e persino l’amore per Totò e il bidet. Italiani veri, ma… improvvisamente non più italiani per legge.

Ecco perché ci rivolgiamo a Lei, non solo come Presidente dell’Argentina, ma come cittadino italiano onorario e consapevole. Le chiediamo, con tutto il rispetto dovuto ai rapporti internazionali:

Faccia presente alla Premier Meloni e al governo italiano l’ingiustizia commessa. Chieda, a nome dei milioni di argentini di origine italiana, che venga rivisto il Decreto Tajani.

Che si possa discutere in Parlamento, che si apra un confronto serio. Che lo Stato italiano torni a riconoscere chi siamo, non per simpatia, ma per diritto.

Siamo certi che Lei, che difende la libertà contro lo statalismo e l’identità contro l’omologazione, comprenderà la gravità del gesto compiuto: non è solo una questione legale, è una ferita culturale e storica.

La ringraziamo già ora per ogni parola che vorrà spendere in nostro favore.
E se ci sarà bisogno di inviarLe una copia dei certificati dei nostri nonni, lo faremo… anche rilegati in cuoio.

Con stima, affetto e la tenacia di chi non si arrende,

I discendenti degli italiani dimenticati (ma non cancellati).

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Redazione
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