L’incidenza dei voti di fiducia è ancora molto alta. Purtroppo

Tullio Zembo

L’incidenza dei voti di fiducia è ancora molto alta

Nella giornata di ieri il governo ha annunciato la decisione di porre la questione di fiducia sul disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto superbonus. Un ritorno all’utilizzo di questo strumento che segue di pochi giorni quanto accaduto con il decreto Pnrr quater, per cui l’esecutivo aveva posto la fiducia sia alla camera che al senato. Al di là di questi episodi, i primi mesi del 2024 si sono caratterizzati per un ricorso allo strumento tutto sommato moderato. Soprattutto se paragonato al dato record del novembre 2023. Questo ha portato a una diminuzione di alcuni indicatori tra cui quello del numero medio di voti di fiducia al mese. Indicatore che adesso non vede più l’attuale esecutivo al primo posto nel confronto con i suoi predecessori.

 

 

 

È ancora presto per dire se si tratta di una tendenza consolidata o solamente di una fase. In effetti, analizzando i dati, l’incidenza della questione di fiducia è ancora molto forte per quanto riguarda l’azione dell’attuale esecutivo. Infatti il rapporto tra voti di questo tipo e leggi approvate dal parlamento resta il più alto delle ultime legislature. Senza dimenticare che la decisione del governo di porre o meno la fiducia dipende anche della rilevanza e delicatezza del provvedimento di volta in volta in discussione.

 

 

 

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Redazione
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