L’OCA TORNA ALLA CASELLA DI PARTENZA

 

 

Sono preoccupati, angosciati. Qualcuno, tra loro, giura di non aver chiuso occhio per tutta la mattina, la notte ci si diverte. Altri di fronte alla fuga di notizie sulle intenzioni della premier Meloni della parziale rimodulazione dell’assegno unico per i figli delle famiglie a basso reddito nella prossima finanziaria per protesta ha saltato la cena dei piatti tipici come l’acquacotta, la minestra col soffritto, le pappardelle al cinghiale, i brigoli e i fagioli con funghi. È dura la vita per i dirigenti ed eletti del Partito Democratico che passano le vacanze a Capalbio, meta antropologica dei gruppi gne gne di un certo ceto borghese, pseudo di sinistra. Le notizie che si rincorrono da palazzo Chigi guastano gli ultimi scampoli di vacanza, disturbano le gite in barca, i tuffi e i pranzi luculliani con famiglia e amici di rango. C’è qualcuno particolarmente sensibile e preoccupato per le sorti del ‘popolo’ dimenticato, di chi soffre, delle famiglie, dei giovani, dei migranti che addirittura direttamente, senza demandare a qualche collaboratore, decide di scrivere direttamente su Facebook, X, Instagram e Threads post al vetriolo per contrastare la deriva fascista, separatista, dirigista di questo esecutivo di destra destra. Un dovere di testimonianza e vicinanza mentre in ciabatte e costumino ci si sciacquarea nel mare toscano. A dare una mano al ‘nuovo Pd’ in pratica quello che combatte i cacicchi, i signori delle tessere, i figli di e spiega con annunciazioni come vorrebbe il Paese, torna Matteo Renzi. Il figliol prodigo abbraccia Elly Schlein che ha deciso con i suoi di imbarcarlo nel campo largo e grasso. Altro che ‘estate militante’, i pidini renziani dormienti si sono ripresi il loro leader e nessuno degli Schleiniani li ha visti arrivare. Nulla di nuovo sotto il sole dei sinistrati nzogna e pepe. Resta e si rafforza un ceto di miracolati e benestanti, molti di loro ce li ritroviamo, eletti senza merito e poche qualità, tramite le alchimie e i patti delle segrete stanze, a Bruxelles. L’oca Renzi torna alla casella di partenza.

 

g.a.

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Redazione
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