Mattarella: la democrazia è fatica di ogni giorno

“Le sfide dei nostri tempi vanno affrontate alla luce dei diritti propri alla dignità di ogni persona e di tutti i popoli”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenuto ieri pomeriggio a Verona alla sessione di apertura della XXII riunione dei Presidenti delle Camere Basse dei Paesi membri del G7 al museo di Castelvecchio di Verona.
La tre giorni, che entra nel vivo oggi, rappresenta “un momento fondamentale nella vita di questa organizzazione e consentitemi di ricordare che fu a Roma, nel 2001, che i Paesi G7 condivisero, per la prima volta, l’opportunità di istituire questo incontro annuale nell’ambito della presidenza di turno. È un evento che arricchisce il calendario internazionale della diplomazia parlamentare con un’occasione di dialogo fra le democrazie, che assume, in questa fase storica, un valore determinante per il futuro delle nostre società”.
Democrazia, libertà e pace sono valori che trovano origine e tutela nelle istituzioni parlamentari”, ha sottolineato il Presidente, ricordando che “i popoli hanno trovato nella vocazione internazionale dei Parlamenti – che risale all’istituzione dell’Unione Interparlamentare nel 1889 – uno strumento di dialogo e di reciproca comprensione”.
“La cooperazione – ha aggiungo – trova in essi il luogo delle scelte per promuovere valori comuni di pace, stabilità e prosperità, producendo, nel tempo, crescita, maturazione e consolidamento delle basi della comunità internazionale”.
“Questo ruolo della democrazia a livello globale – ha evidenziato Mattarella – appare oggi una sfida ancora più importante. L’aggressione russa all’Ucraina cerca di distruggere quel che nel tempo abbiamo costruito, ovvero un ordine internazionale fondato sul diritto, sul dialogo, sulla pace, per valori condivisi. Un ordine purtroppo violato in numerose altre occasioni”.
“Alle democrazie del G7 compete ripartire da questo nucleo di condivisione di valori. I nostri Parlamenti – ha aggiunto – , insieme, possono e devono immaginare strumenti e modalità di cooperazione che consentano, ascoltando le istanze dei nostri cittadini, di tutelare le libertà dei nostri popoli, di ricostruire quell’ordine che è stato barbaramente infranto”.
Oggi “i Parlamenti nazionali legiferano sulla base di scelte che hanno unito gli Stati in forme sempre più avanzate di cooperazione. Nessun Paese può pensare di risolvere da solo le questioni globali connesse alla crescita economica, alle sfide delle migrazioni o a quelle sempre più complesse dell’intelligenza artificiale e della sicurezza cibernetica. Le complessità geopolitiche, economiche, tecnologiche richiedono nuove forme e nuovi strumenti. Soluzioni che devono essere accompagnate da un alto grado di esigente legittimazione democratica, di condivisione e di comprensione da parte dei cittadini”.
“Le sfide dei nostri tempi vanno affrontate alla luce dei diritti propri alla dignità di ogni persona e di tutti i popoli”, ha detto ancora il Presidente prima di citare David Sassoli, “indimenticato Presidente del Parlamento europeo, che sottolineava che “i nostri sistemi democratici devono costantemente adattarsi ed evolversi per soddisfare le nuove realtà che affrontiamo. La democrazia si costruisce ogni giorno. Siamo coraggiosi, non dobbiamo averne paura”. Ribadiamo queste sue parole”.
La democrazia è fatica di ogni giorno – ha concluso – e nessuno meglio di chi opera nei Parlamenti ne è consapevole e sa che questo è un compito ineludibile di lealtà verso i propri concittadini”. (aise) 

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Redazione
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