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Medici cubani in Calabria: lezioni di italiano per i primi 50
COSENZA – Sono arrivati lunedì scorso, 2 gennaio, all’Università della Calabria i primi 50 medici provenienti da Cuba che verranno impegnati in supporto alla sanità pubblica della Regione. In questi primi giorni di gennaio li attende un corso intensivo di lingua italiana, coordinato dalla professoressa Carmen Argondizzo all’università di Rende.
Al momento, all’Unical sono iscritti anche altri quattro medici cubani e un medico dominicano, studenti di Scienze della nutrizione. I cinque studenti, immatricolati tra il 2019 e il 2021, hanno potuto iscriversi all’ateneo grazie ad una borsa di studio sul progetto Pac Unicaribe, finanziato dalla Regione Calabria, di cui è responsabile scientifico il professor Lorenzo Caputi, delegato del Rettore per le relazioni con la Repubblica di Cuba, la Repubblica Dominicana e la Repubblica di Costa Rica. E anche gli stessi medici in arrivo da Cuba potranno beneficiare di una borsa di studio nell’ambito dello stesso progetto.
La relazione tra ateneo calabrese e Cuba è consolidata grazie ad una stretta relazione con l’Università di Santiago de Cuba, attraverso la quale nel 2017 sono stati immatricolati nel campus italiano i primi 6 studenti cubani. Negli anni, il numero di iscritti è aumentato notevolmente e, attualmente, conta un totale di 240 studenti provenienti dall’isola caraibica che – evidenzia l’ateneo – si sono contraddistinti per l’elevato profitto negli studi.
Non è un caso che è stata proprio una studentessa cubana a parlare a nome degli studenti nella cerimonia di apertura dell’attuale anno accademico.
I medici cubani frequenteranno lezioni di formazione finalizzate al consolidamento delle competenze linguistiche italiane, organizzate dal Centro linguistico di ateneo, con un corso intensivo di 60 ore più 20 facoltative.
L’esigenza di concentrare i tempi nasce dalla considerazione che il personale medico verrà impiegato, nell’arco di poche settimane, all’interno delle strutture ospedaliere. Di conseguenza, spiega l’UniCal, sarà necessario un supporto linguistico che, nell’immediatezza, possa dare ai medici cubani la possibilità di immergersi nel contesto sociale regionale e riesca, con linguaggio semplice ma accurato, a comunicare per socializzare e per espletare le mansioni professionali.
In particolare, l’erogazione di corsi consentirà al personale medico cubano di apprendere la lingua italiana per raggiungere obiettivi di tipo professionale (come ad esempio: interagire con i propri colleghi, socializzare con i pazienti e capire le loro esigenze, partecipare a riunioni professionali, comprendere testi di carattere medico-specialistico) e facilitare le relazioni interpersonali nell’ambito della comunità professionale e all’interno del contesto territoriale. Terminati i corsi, i professionisti saranno assegnati dalla Regione, secondo le diverse esigenze e specializzazioni, nelle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. (aise)