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Odoguardi (MAIE): serve di più per gli italiani all’estero nella Legge di Bilancio
ROMA – “Stop alle detrazioni per moglie e figlio a carico, se questi risiedono all’estero, per i lavoratori extra Ue. È quanto prevede un comma dell’articolo 2 della bozza della Legge di Bilancio. Infatti, la lettera b) del comma 10 della legge di bilancio prevede che le detrazioni previste per i familiari a carico dal Testo unico delle imposte sul reddito “non spettano ai contribuenti che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di uno Stato aderente all’accordo sullo Spazio economico europeo in relazione ai familiari residenti all’estero”. La relazione tecnica stima un gettito per la misura di 102,6 milioni di euro nel 2025, 136 nel 2026 e 126,4 dal 2027”. Lo dichiara in una nota Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE.
“Non finisce qui. Per ciò che riguarda la perequazione delle pensioni estere, nella bozza di manovra 2025 si prevede una misura disposta in via eccezionale per il prossimo anno: la rivalutazione dei trattamenti pensionistici non sarebbe riconosciuta ai pensionati residenti all’estero se i loro assegni superano il trattamento minimo INPS – ha aggiunto il vicepresidente MAIE -. Nello specifico, in base a questa bozza, la perequazione automatica: non è riconosciuta ai pensionati residenti all’estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi. Senza voler entrare troppo nel tecnico e nel burocratese, possiamo affermare di non essere affatto soddisfatti dalla bozza di manovra economica in relazione agli italiani all’estero, pensando in particolare ai lavoratori e ai pensionati italiani nel mondo. Come MAIE stiamo già preparando emendamenti tesi a migliorare la legge di Bilancio e a trovare risorse importanti non solo per lavoratori e pensionati, ma anche per una rete consolare che non riesce ad offrire ai connazionali servizi dignitosi