Presentazione mostra multimediale L’arte della guerra

Presentazione mostra multimediale
L’arte della guerra – Video e foto dal fronte ucraino
di Gian Marco Benedetto, a cura di Paolo Asti
24 febbraio – 27 febbraio 2023
Presentazione venerdì 24 febbraio ore 12:00

Sala del Cenacolo
Complesso di Vicolo Valdina
(Piazza in Campo Marzio 42)

Venerdì 24 febbraio dalle ore 12:00 presso la Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo
Valdina, in occasione del I anniversario della guerra in Ucraina, inserita all’interno delle
iniziative proposte per l’occasione dalla Camera dei deputati si terrà la presentazione ed
inaugurazione della mostra multimediale “Bambini che diventano adulti – Video e Foto dal
fronte ucraino” di Gian Marco Benedetto a cura di Paolo Asti, promossa da ICAS e Starté.
Interverranno Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei deputati, Federico Mollicone,
deputato, presidente della Commissione Cultura, fondatore e coordinatore ICAS-
Intergruppo parlamentare Cultura, Arte e Sport; l’Ambasciata d’Ucraina presso la
Repubblica italiana; Gian Marco Benedetto, fotografo e giornalista in collegamento dal
fronte ucraino; Paolo Asti, curatore della mostra e Salvatore Santangelo, politologo.

“La potenza espressiva delle foto di Benedetto trascendono dalla semplice cronaca di
guerra che già rappresenterebbe un servizio coraggioso e utile, arrivando ad una forma
d’arte che colpisce direttamente al cuore, attraverso le immagini di bambini a cui viene
sottratta e uccisa la propria infanzia. Bambini rappresentati come uomini in guerra, in tutta
la loro fierezza e consapevolezza che non si tratta di una guerra giocata ma di una guerra
reale, dove si muore davvero. Come fondatore ICAS e Presidente della Commissione
Cultura della Camera dei deputati auspico con iniziative come questa realizzata in
occasione del I anniversario della guerra in Ucraina, il ritorno al più presto della pace e
della fine del conflitto, consapevoli anche che questo non può arrivare se non attraverso la
difesa del proprio territorio e della propria nazione come sta facendo coraggiosamente il
popolo ucraino. L’arte anche in questo caso serve si a celebrare ma anche a denunciare
come un proiettile politicamente corretto”

Federico Mollicone

“Diceva Henri Cartier-Bresson che fare una fotografia vuol dire allineare la testa, l’occhio e
il cuore. È un modo di vivere. Gian Marco Benedetto, con le sue immagini fa esattamente
questo, ovvero sviluppa un pensiero fondante di ogni sua immagine, che realizza con una
straordinaria sensibilità visiva, per poi lasciare nel fotogramma finito, lo spazio in cui il suo
cuore incontra il nostro. In tutto questo traspare la responsabilità sociale di chi vuole
essere testimone di un evento feroce come la guerra, mettendo a rischio la propria stessa
vita. Ciò non viene meno neppure con le immagini più complesse, che riguardano i
bambini, evitando di prestare l’opera a una facile banalizzazione del tema della sofferenza.
Per questo che i suoi ritratti mi ricordano quelli di John Florea che, dopo aver esordito
come fotografo ritrattista delle dive hollywoodiane, divenne poi uno dei più grandi fotografi
di reportages durante la seconda guerra mondiale con straordinarie immagini di ritratti
pubblicate su Life. In Benedetto c’è la stessa capacità di cogliere da uno sguardo l’anima
di chi è ritratto, la sua disperazione e, al tempo stesso, la grande dignità con cui viene
affrontata la vita tra le macerie disseminate dagli uomini. Benedetto, allo stesso modo di
John Florea, ci comunica, attraverso gli occhi dei propri soggetti, la narrazione
dell’angoscia, della paura e della distruzione. Il suo modo di fotografare mi ricorda anche il
disincanto e la poesia delle immagini di altro grande fotografo: Werner Bischof. In lui c’è la
stessa volontà a ricercare comunque la bellezza, anche nello sprofondo umano della
guerra, l’odio e la ferocia dell’uomo. Benedetto usa il linguaggio della contemporaneità
senza dunque venir meno alla tradizione della fotografia realizzata dai grandi reporter free
lance nei teatri di guerra. Il lavoro che vediamo in questa occasione, trova poi
sublimazione grazie alla musica composta appositamente da suo fratello Luca, capace di
scandire, immagine dopo immagine, con strumenti orchestrali combinati con suoni
elettronici, un percorso narrativo che tocca le corde più intime dell’osservatore”

Paolo Asti – Curatore

L’evento sarà trasmesso in diretta sulla web tv della Camera dei Deputati.
La mostra sarà visitabile fino a lunedì 27 febbraio, gratuitamente. Sabato e domenica
chiusa.
Per accrediti stampa contattare: silvia.palombo@camera.it

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Redazione
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