QUARANT’ ANNI FA CON IL “PIUMETTO” IN LIBANO

Sono trascorsi quarant’anni da quel 16 Agosto 1982, quando i Bersaglieri del 2°
Battaglione “GOVERNOLO” partirono da Legnano diretti a Brindisi per imbarcarsi
sulle navi della Marina Militare, “CAORLE” e “GRADO” che, scortate dalle Fregate
“PERSEO” e “SAGGITARIO” li avrebbero condotti in Libano, dove sbarcarono il 26
dello stesso mese con il compito di ristabilire le condizioni di pace nel martoriato
“Paese dei Cedri” dopo sette anni di guerra civile.
Nella Beirut Ovest, spalle al mare migliaia di armati, fra palestinesi e soldati siriani,
erano accerchiati dall’ Esercito di Israele e dai Maroniti di Gemayel, per cui era
necessario portarli in salvo oltre la frontiera libano-siriana nei tempi stabiliti (30
giorni) dal mandato internazionale, per normalizzare la situazione ed eliminare le
cause che avrebbero potuto provocare un conflitto di dimensioni più vaste e che
avrebbe coinvolto l’intera area mediterranea. Infatti la VI^ Flotta USA e la “Flotta
Sovietica del Mediterraneo” già si fronteggiavano.
Era la prima volta, dalla fine della 2 Guerra Mondiale, che le nostre Forze Armate
operavano fuori dai confini nazionali e, fino ad ora, sono state le uniche Missioni che
si sono svolte all’ombra del Tricolore e solo del Tricolore, mentre quelle successive,
alcune tuttora in atto, sono organizzate e condotte dall’ ONU, dall’ Unione Europea o
dalla NATO.
Questa Missione, che in seguito verrà denominata “LIBANO 1”, è stata condotta e
portata a termine dal Contingente “GOVERNOLO” (Bersaglieri, Genieri e
Carabinieri), con grande successo e nei tempi stabiliti dal “Comitato Politico e
Militare del Libano” presieduto dall’Ambasciatore Philip Habib, e di cui facevo parte
quale Comandante del Contingente italiano.
Il 16 di Settembre, sei giorni dopo il nostro rientro in Patria, a Beirut viene perpetrato
il massacro di Sabra e Chatila, atroce vendetta dei Maroniti per vendicare l’uccisione
di Bashir Gemayel, loro capo e neo eletto Presidente del Libano.
Il 27 di Settembre il “GOVERNOLO”, arriva per la 2^ volta in Libano e vi rimarrà
per 5 mesi con il compito di proteggere quartieri palestinesi da altre possibili stragi.

Questa Missione, durante la quale si sono avvicendati circa 900 uomini, verrà
denominata “LIBANO 2”.
Anche durante questa Missione, i nostri soldati sono stati bravissimi e, seppur di
Leva, sono stati di esempio ai militari americani, francesi e libanesi, infatti hanno
sempre dimostrato grande professionalità, determinazione, imparzialità e grande
umanità. Valori questi che ancor oggi fanno la differenza fra i nostri Soldati, ormai
professionisti, e i loro partner internazionali. Per queste caratteristiche già evidenziate
nella prima Missione, sono sempre stati stimati e ben voluti dalla popolazione locale.
Ne è prova, che al nostro 2° arrivo (Missione “LIBANO 2”), su molti muri del campo
Palestinese di Borj el Brajne’ con nostro orgoglio abbiamo visto scritto “ONLY
ITALY” ed al bimbo venuto alla luce grazie ad un tempestivo intervento dei
Bersaglieri, venne dato il nome di GOVERNOLO HIBRAIN MUSTAFA’ ALI’ ZAM
ZAM.
Ricordi forti ed indelebili anche se son trascorsi QUARANT’ANNI
Generale Tosetti Bruno

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Redazione
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