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Referendum abrogativo autonomia differenziata: raccolta firme aperta a Berlino
Il Comitato Territoriale berlinese per l’abrogazione della legge sulla autonomia differenziata ha depositato presso la Cancelleria Consolare di Berlino i moduli per la raccolta delle firme dei cittadini che intendono aderire alla campagna referendaria.
È dunque possibile firmare sia on line che su moduli cartacei.
Questo è quanto il Comitato scrive per spiegare la campagna:
“La legge Calderoli, con la sua autonomia differenziata, rappresenta solo l’ultimo insulto al modello sociale di Paese per cui i partigiani hanno lottato. Con questa riforma, il governo Meloni, stravolge l’ordinamento sociale del Paese. Dietro una retorica di “modernizzazione” vediamo ancora una volta concretizzarsi l’attacco ai diritti dei cittadini e la distruzione del progetto costituzionale. L’autonomia differenziata è una legge che mira a trasformare i meccanismi competitivi del mercato in rapporti istituzionali, in rapporti tra regioni. Istituzionalizza la “legge del più forte” e dà vita ad un modello di regionalismo competitivo che è stato il sogno della Lega Nord per tanti anni. Un modello di regionalismo in cui gli interventi per ridurre le disuguaglianze vengono considerati “assistenzialismo” e che implementa logiche egoistiche e brutali per l’appropriazione di poteri e competenze. Questa legge è stata definita “spaccaitalia” o “secessione dei ricchi”, perché si tradurrà nella frammentazione geografica dei diritti e nella crescita esponenziale delle disuguaglianze nel Paese. Già oggi le differenze in termini di diritti sociali ed economici tra Nord, Centro, Sud e Isole sono abissali.
Questa legge non farà altro che acuirle. Le regioni più ricche potranno accordarsi con il governo per chiedere maggiore autonomia. Questo dividerà il Paese, metterà in discussione i contratti collettivi nazionali, comprometterà il Sistema Sanitario Nazionale, demolirà il Welfare universalistico, e frammenterà l’Italia su materie fondamentali come la tutela dell’ambiente e le politiche energetiche.
La definizione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni) non è certamente sufficiente a garantire i diritti fondamentali dei cittadini. Definire non vuol dire garantire. Inoltre la legge stessa specifica che i LEP verranno definiti a bilancio invariato, senza oneri finanziari aggiuntivi. Ma senza variazioni di bilancio per implementare specifiche politiche sociali ed economiche, la definizione dei LEP è un puro esercizio intellettuale che serve a mistificare gli obiettivi di questa legge: colpire le regioni più povere e creare un’Italia frammentata, dove i cittadini che vivono nelle aree più ricche hanno più diritti.
Questo modello di società è in netto contrasto con lo spirito della nostra Costituzione che traccia il modello di un regionalismo di tipo fortemente solidale. Il riconoscimento e la promozione delle autonomie locali e del decentramento amministrativo sanciti dall’articolo 5, sono infatti accompagnati da un impegno alla solidarietà e alla lotta alle disuguaglianze negli articoli 2 e 3. Firmare è un atto di solidarietà collettiva. Fermiamo subito questa legge che mira ad aumentare le disuguaglianze territoriali. Per un’Italia unita, libera e giusta”. (aise)