Continua a seguirci su NanoTV per rimanere aggiornato sulle notizie dall'Italia!

*Residenti VENETO IN sofferenza, grazie ai flussi di rientro di italodiscendenti che si riesce ancora ad avere una popolazione attiva ma nel 2031 solo i grandi capoluoghi **
Andrea Pacia
La demografia di Treviso e Belluno è a un bivio cruciale. Secondo l’Osservatorio Economico Sociale, si prevede una perdita di 4.800 abitanti entro il 2031, con una proiezione che potrebbe arrivare a -27.000 residenti senza i flussi migratori. Questi dati suggeriscono che il territorio, grazie all’immigrazione, non sta scomparendo. La situazione richiede un’analisi attenta per garantire un futuro sostenibile e prospero.
Un aspetto preoccupante è l’aumento della popolazione anziana: la percentuale di over 65 passerà dal 17,3% nel 2001 al 27,7% nel 2031, traducendosi in un incremento di circa 105.000 persone in questa fascia d’età. Nel vittoriese, quasi una persona su tre sarà un over 65enne, il che metterà sotto pressione i servizi socio-sanitari. È quindi fondamentale pianificare e potenziare l’assistenza per far fronte a questa crescente domanda.
D’altra parte, la diminuzione del numero di bambini e giovani è altrettanto allarmante. Si prevede un calo di circa 9.200 alunni nelle scuole primarie in provincia di Treviso entro il 2031. Questo implica la necessità di riorganizzare le classi e le scuole, specialmente nelle piccole comunità. Un aumento del tasso di copertura dei servizi per l’infanzia, che potrebbe passare dal 32% al 38%, è possibile, ma richiede investimenti e impegni concreti.
Il mercato del lavoro subirà anch’esso le conseguenze di queste trasformazioni. Si stima una riduzione di 23.200 residenti in età lavorativa in provincia di Treviso. Inoltre, la composizione per titoli di studio delle coorti in uscita e in entrata sarà diversa: mentre il 17,3% degli occupati tra i 60 e i 64 anni è laureato, il tasso sale al 35,9% tra i 25 e i 29 anni. Questo creerà un mismatch occupazionale sia quantitativo che qualitativo, rendendo più difficile il reclutamento di forza lavoro da parte delle imprese.
Nonostante le sfide, i flussi migratori, soprattutto da parte degli italodiscendenti, giocano un ruolo chiave nel mantenere la popolazione attiva. Senza questi flussi, il Veneto perderebbe circa 190.000 abitanti, un dato che mette in risalto l’importanza di una gestione intelligente dell’immigrazione. Le imprese dovranno adattarsi e cercare di attrarre i giovani talenti, valorizzando le loro competenze e offrendo opportunità di crescita.
In conclusione, l’indagine dell’Osservatorio Economico Sociale fornisce spunti importanti per affrontare la sfida demografica. La perdita di abitanti, l’invecchiamento della popolazione e il calo dei giovani richiedono azioni concrete. Grazie all’immigrazione, il territorio non sta scomparendo, ma è necessario agire ora per garantire la sostenibilità dei servizi, l’istruzione e le opportunità lavorative. Solo così sarà possibile costruire un futuro prospero per le comunità di Treviso e Belluno.