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Tajani: Napoli potrà e dovrà giocare un ruolo chiave nel Mediterraneo
ROMA. Il Mediterraneo sta assumendo una posizione sempre più cruciale nello scenario geopolitico e commerciale globale. Crocevia naturale tra Europa, Asia e Africa, questa regione è al centro di scambi economici, transizioni energetiche e dinamiche migratorie che ne rafforzano sempre più l’importanza strategica.
Quale ruolo può giocare Napoli rispetto alla crescita dell’economia del Mediterraneo? Questa la domanda fondamentale a cui si cercherà di dare risposta nel corso dell’evento “Napoli Capitale del Mediterraneo: sviluppi e prospettive” per i 50 anni della fondazione dell’Associazione Corpo Consolare di Napoli, la storica istituzione fondata nel 1974 che riunisce i consoli operanti nella città di Napoli e nella Regione Campania.
L’evento è stato presentato questa mattina nella Sala Aldo Moro del Ministero degli Affari Esteri, ed ha visto la partecipazione, oltre al Vicepresidente del Consiglio e Ministro per gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, del Decano Elio Pacifico e del Segretario Generale del Corpo Consolare di Napoli Mariano Bruno, del Presidente del Gruppo UniCredit Pier Carlo Padoan, dell’Amministratore Delegato di Deloitte & Touche Valeria Brambilla e del Rettore dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale Roberto Tottoli.
“Vogliamo dare massima visibilità all’anniversario dei 2.500 anni dalla fondazione della città di Napoli. Proprio a Napoli intendiamo ospitare la conferenza UNESCO e la conferenza degli Addetti Scientifici” ha dichiarato il Ministro Tajani ribadendo che “il rapporto con la rete consolare straniera attiva sul territorio è fondamentale per valorizzare le eccellenze del Sud. Napoli potrà e dovrà giocare un ruolo chiave nel Mediterraneo. I miei auguri vanno all’associazione del Corpo Consolare di Napoli, che quotidianamente si impegna a questo scopo”.
“La celebrazione dei 50 anni del Corpo Consolare di Napoli – ha aggiunto il Segretario Generale del Corpo Consolare di Napoli, Mariano Bruno – sarà l’occasione per ribadire come la città, passata da 25 rappresentanze consolari a oltre 70, voglia e possa giocare un ruolo fondamentale per la centralità dell’Italia nel Mediterraneo. Per fare questo la città deve investire infrastrutture e sui giovani. Ci troviamo di fronte al paradosso che pur essendo la città più giovane d’Italia molti ragazzi emigrano per la loro formazione universitaria e le opportunità di lavoro”.
Deloitte, ha assicurato l’Amministratore Delegato di Deloitte & Touche, Valeria Brambilla, “si impegna fortemente nella valorizzazione e formazione del capitale umano, investendo significativamente sui giovani, nella ferma convinzione che rappresentino l’elemento fondamentale su cui puntare per il futuro del Paese. Con specifico riferimento alla città di Napoli, questo impegno si concretizza nella collaborazione con istituzioni e enti formativi locali al fine di favorire la crescita e la retention dei talenti del territorio. Deloitte collabora, per esempio, con l’Università degli Studi di Napoli Federico II nell’ambito della Digital Transformation & Industry Innovation Academy, corso di alta formazione volto proprio ad incentivare il dialogo tra giovani, istituzioni ed imprese. Un dialogo su cui continuiamo ad investire anche attraverso un importante programma di assunzioni che vedrà per il network 3.500 assunzioni entro maggio 2025 su tutto il territorio nazionale”.
Il Presidente del Gruppo UniCredit Pier Carlo Padoan, ha sostenuto che “le banche ricoprono un ruolo fondamentale per sbloccare le potenzialità del Mezzogiorno, canalizzando risorse verso gli investimenti, liberando le risorse del PNRR, valorizzando le filiere e supportando la crescita culturale per aumentare il valore del capitale umano. UniCredit, forte del proprio modello territoriale insito nel suo carattere paneuropeo, si è posta l’obiettivo di innescare un circuito virtuoso che favorisca produzione, consumi e occupazione”.
Il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale Roberto Tottoli ha infine sottolineato “il ruolo dell’Oriente nelle azioni di internazionalizzazione, quasi sempre di concerto con rappresentanze consolari e diplomatiche nei vari Paesi. Percorsi formativi e mobilità di studenti e ricercatori in uscita e in entrata sono motori fondamentali dal punto di vista economico, politico, sociale e culturale. La vocazione di Napoli e delle sue strutture accademiche guarda al Mediterraneo allargato, verso Africa e Asia, per creare relazioni, professionalità e competenze che accompagnino una realtà mondiale globale in continuo movimento e che ha bisogno delle competenze di ogni ambito culturale”. (aise)