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Tragedia su tragedia in Libano: è catastrofe umanitaria tra morti e sfollati
tulliozembo
foto Beirut 1982 Sabra e Chatila postazione civetta
LIBANO ancora come sempre LIBANO. Giá negli anni ottanta l’ ITALIA era presente in LIBANO 1982 dove regnava la morte e i protagonisti sempre gli stessi…e le morti infinite…
Il numero medio di bambini uccisi al giorno in Libano questa settimana è più che doppio rispetto al numero di bambini uccisi al giorno durante il devastante conflitto del 2006. Si stima infatti che durante il conflitto del 2006, durato 33 giorni, siano stati uccisi 400 bambini, ovvero circa 12 bambini al giorno. Secondo il Ministero della Sanità libanese, 50 bambini sono stati uccisi nell’arco di due giorni, lunedì e martedì di questa settimana. Il ministero prevede inoltre che altri bambini siano rimasti sepolti sotto le macerie degli edifici distrutti in tutto il Paese. L’escalation degli ultimi giorni ha provocato migliaia di morti e feriti, sfollamenti di massa, danni ingenti alle infrastrutture e una paura inimmaginabile nella vita quotidiana delle persone in tutto il Paese.
“Con il proseguire di questa settimana la devastazione aumenta, accumulando tragedia su tragedia”, ha dichiarato Edouard Beigbeder, Rappresentante dell’UNICEF in Libano. “Gli attacchi in Libano stanno uccidendo e ferendo i bambini a un ritmo spaventoso e devastano ogni senso di sicurezza per centinaia di migliaia di bambini in tutto il Paese”.
Il conflitto si aggiunge alla già fragile situazione di decine di migliaia di famiglie libanesi. Negli ultimi anni il Paese è stato colpito da una serie di crisi inarrestabili, tra cui la massiccia esplosione del porto di Beirut, l’impatto della pandemia da COVID-19 e il quinto anno di un crollo economico paralizzante che ha fatto impennare i tassi di povertà.
Un’indagine condotta dall’UNICEF in Libano nel novembre 2023 ha rilevato che più di 8 famiglie su 10 hanno dovuto chiedere un prestito o fare credito per acquistare generi alimentari di prima necessità, con un aumento di 16 punti percentuali nell’arco di sei mesi. La stessa indagine ha rilevato che nel Governatorato del Sud, il 46% delle famiglie ha dichiarato che i propri figli erano ansiosi e il 29% depressi.
Si stima che solo nelle ultime 72 ore centinaia di migliaia di persone siano state sfollate nelle comunità ospitanti e più di 70.000 nei rifugi, secondo l’Unità di gestione del rischio di disastri del Libano. Prima delle intense operazioni militari di questa settimana, più di 111.000 persone, tra cui più di 39.000 bambini, erano già state sfollate da villaggi e città nel sud del Libano. È molto probabile che ora vengano sfollate per la seconda volta.
Tra gli ingenti danni alle infrastrutture civili di questa settimana, le stazioni di pompaggio dell’acqua costruite o riabilitate dall’UNICEF nei Governatorati della Bekaa e del Sud sono state danneggiate, lasciando 30.000 persone senza accesso all’acqua potabile.
In risposta al rapido deterioramento della situazione, l’UNICEF, in collaborazione con il Governo libanese, ha fornito aiuti essenziali ai rifugi, tra cui migliaia di bottiglie di acqua potabile, kit per l’igiene, materiale didattico e ricreativo per i bambini, coperte e sacchi a pelo, articoli per l’igiene personale per donne e ragazze e aiuti nutrizionali, tra cui integratori e alimenti per bambini. L’UNICEF sta inoltre fornendo supporto psicosociale, compresi servizi di protezione dell’infanzia, istruzione e attività ricreative in molti rifugi.
L’UNICEF ha anche avviato con urgenza le riparazioni fondamentali delle strutture idriche e igieniche danneggiate, ha inviato 20 unità sanitarie mobili per fornire cure mediche e vaccinazioni salvavita e ha consegnato 100 tonnellate di forniture mediche di emergenza agli ospedali che si trovano ad affrontare gravi carenze, anche di scorte. Altre 25 tonnellate di aiuti di emergenza arriveranno in Libano nei prossimi giorni e 53 tonnellate sono in fase di approvvigionamento.
“La situazione in Libano, già sull’orlo del baratro, è passata dalla crisi alla catastrofe. La sofferenza dei bambini deve finire”, ha continuato Beigbeder. “L’unico modo per farlo è una de-escalation immediata. Un conflitto su larga scala avrebbe un impatto devastante sugli 1,3 milioni di bambini del Paese”.
L’UNICEF chiede con urgenza a tutte le parti di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario per garantire la protezione delle strutture civili e dei civili, compresi i bambini, gli operatori umanitari e il personale medico. Ciò include la facilitazione del movimento sicuro dei civili in cerca di sicurezza.
L’UNICEF rimane impegnato a rispondere ai crescenti bisogni e ha spiegato di aver bisogno di 39 milioni di dollari per attuare il suo piano di risposta al conflitto 2024, ma finora ha ricevuto solo 7,6 milioni di dollari. Sono urgentemente necessari ulteriori fondi per sostenere i bambini libanesi durante questa drammatica escalation. È possibile donare sul sito dell’Agenzia Onu per l’Infanzia. (FONTE: aise)