Un anno di guerra

ROMA – “Il 24 febbraio 2022 milioni di noi hanno fatto una scelta: non una bandiera bianca, ma una blu e gialla”. A scriverlo, su twitter, è stato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel giorno in cui cade il primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. “È stato un anno di dolore, di lacrime, di fede e di unità. E durante quest’anno siamo rimasti invincibili. Sappiamo che il 2023 sarà l’anno della nostra vittoria!”, le parole del Presidente che questa mattina ha tenuto un discorso nella piazza Santa Sofia a Kiev, in cui ha celebrato i soldati “eroi” che combattono per il Paese e consegnato onorificenze.
Numerose le commemorazioni organizzate nel mondo: a Roma, in particolare, il Vice Ministro degli Esteri Edmondo Cirielli ha partecipato a quella presso l’ambasciata ucraina a Roma. Un’occasione per riaffermare il “sostegno incondizionato alla sovranità dell’Ucraina nel solco del diritto internazionale”.
E se ieri le Nazioni Unite – con l’Italia rappresentata dal Ministro degli esteri Tajani – hanno votato la “Risoluzione per la pace” in Ucraina (141 voti a favore, 7 contrari e 32 astenuti), in Italia gli ambasciatori dei Paesi G7 in Italia hanno lanciato su twitter il messaggio “Per tutto il tempo necessario”, ribadendo la solidarietà all’Ucraina.
Così come fatto anche dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, appena tornata dal suo primo viaggio a Kiev, ha affidato ad un videomessaggio – in coordinamento con i principali partner internazionali – parole di vicinanza e sostegno agli ucraini.
“Un anno fa la Federazione Russia ha scioccato il mondo invadendo l’Ucraina”, esordisce Meloni. “La Russia aveva già compiuto in passato aggressioni nei confronti dei propri vicini, non aveva mai spento le rivendicazioni su quelli che chiama i suoi confini storici, ma nessuno avrebbe potuto immaginare un atto così grave. Ci eravamo illusi. L’obiettivo di Putin era far capitolare l’Ucraina per poi rivolgere le sue mire espansionistiche agli altri Stati confinanti, non solo europei”.
“Il piano è fallito. Mosca – aggiunge la Premier – ha dovuto fare i conti con l’eroica reazione di un popolo disposto a tutto per difendere la propria libertà e con una cosa più forte dei missili e carri armati: l’amore per la propria Patria”.
“Il popolo ucraino sta pagando un prezzo molto alto per questo. A Bucha e Irpin l’ho visto con i miei occhi e non lo dimenticherò”, continua prima di ribadire che “l’Ucraina non è e non sarà sola, perché sta difendendo anche i valori di libertà e democrazia su cui nasce l’identità europea e le fondamenta stesse del diritto internazionale, senza il quale varrebbe solo la forza militare e ogni Stato del mondo rischierebbe di essere invaso dal proprio vicino. Non possiamo consentirlo ed è nostro dovere lavorare per arrivare ad una “pace giusta”. Il mondo libero – conclude Meloni – è debitore nei confronti delle donne e degli uomini ucraini. L’Italia è dalla loro parte”. (aise)

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Redazione
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