UN GRANDE PROGETTO DI MISSIONI DON BOSCO

Parlare di una località in un Paese come il Burundi significa incrociare sulle mappe nomi a volte di difficile pronuncia ma anche di difficile collocazione. Come è per Kagwema nei pressi di Rwizingwe, Definirla un villaggio è eccessivo: una strada attraversa un’area dove una trentina di abitazioni disperse dà idea di un futuro agglomerato residenziale. Ma da oggi ad allora passa una generazione di donne e di uomini che deve trovare le ragioni per rimanere lì, tra colline verdeggianti che promettono una buona attività agricola, a molta distanza dai centri urbani che abbiano i basilari servizi scolastici e sanitari. Bisognerebbe avere i mezzi e gli sbocchi per costruire questo futuro di sicurezza e di benessere.
I salesiani, con un progetto sostenuto da Missioni Don Bosco, sono i primi “investitori” a lungo termine con la gente che vive a Kagwena: hanno aperto da pochi mesi una nuova opera per catalizzare un possibile sviluppo. L’intervento parte dalle fondamenta: l’offerta di spazi e di strumenti per dare ai bambini possibilità di ritrovo anche con adulti attenti alla loro formazione. Attraverso il gioco e l’avvio all’istruzione elementare si potranno avere dei giovani in grado di frequentare scuole tecniche che diano competenze per la crescita economica e culturale della comunità.
Succede adesso che i bambini siano lasciati a sé sulle stradine polverose, privi di stimoli che non siano quelli della natura, con la prospettiva di crescere analfabeti e per questo soggetti ad affrontare il mondo con pochi strumenti. La perifericità di persone come quelle di Kagwema non è in grado di attirare cure né di carattere politico né di carattere economico. L’intero Burundi in generale è poco attrattivo per gli investimenti, le aree difficilmente raggiungibili sono destinate a rimanere in una stazionarietà che le condanna all’esclusione da qualsiasi intervento di sviluppo.
La nuova missione interviene sul piano della valorizzazione delle famiglie e di ogni loro componente. Il punto di riferimento sarà la parrocchia, con le celebrazioni liturgiche che segneranno la vicinanza di Dio Padre anche a loro. Con una consapevolezza crescente, sul piano spirituale e materiale, sarà possibile dare a quella comunità un aiuto per raggiungere una maggiore cooperazione finalizzata a rispondere ai bisogni.
Non è un progetto “teorico”: l’esperienza dei salesiani, presenti da 50 anni in Burundi, ha già visto il successo della nascita di tre missioni, a Bujumbura, Ngozi e Rukago, fino alla creazione di due scuole professionali. I benefattori di Missioni Don Bosco in Italia hanno iniziato a dare il loro sostegno a questo progetto (v. https://www.missionidonbosco.org/news/questo-natale-accendi-la-luce-in-una-nuova-missione-salesiana) e il maestro Gianmario Strappati Ambasciatore di Missioni Don Bosco per la musica, se ne sta facendo portavoce con i suoi viaggi in tutto il mondo.
Antonio R. Labanca

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Redazione
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