Un Museo dell’Italianità a Buenos Aires?

Tullio Zembo: Il permesso per l’uso del terreno dove è stato costruito l’edificio è stato firmato, accanto al Monumento a Colombo, sulla Costanera. Sul Rio de la Plata.
Occuperebbe 1.200 metri quadrati, di fronte al fiume e all’Aeroparque.
In un altro passo verso la creazione del Museo dell’Italianità in Argentina, il Ministro dello Sviluppo Economico e della Produzione del Governo della Città di Buenos Aires, José Luis Giusti, e il presidente dei Comitati, Dario Signorini, hanno firmato il permesso per l’utilizzo del terreno dove sorgerà l’edificio, situato di fronte al Monumento a Colombo. sulla costa del Río de La Plata.

La firma è avvenuta alla presenza dell’ambasciatore italiano, Fabrizio Lucentini, e del console generale a Buenos Aires, Carmelo Barbera.

Si tratta di “un risultato storico a favore del rafforzamento delle relazioni uniche tra i popoli dell’Italia e dell’Argentina”, ha affermato il Comitato di Buenos Aires.

Promosso dal Comitato degli Italiani all’Estero a Buenos Aires, il progetto del Museo si trova sulla sinistra dove si trova il Monumento a Cristoforo Colombo, proprio di fronte all’aeroporto Jorge Newbery della città di Buenos Aires.
“La superficie stimata sarebbe di 1.200 metri e il design dell’edificio è molto moderno, in quanto ci sarebbe una sala multidisciplinare, un bar a tema e i contenuti hanno a che fare con il MEI di Genova. È tutto molto virtuale, con un software molto moderno, e questa sarebbe la tecnologia che porteremmo in Argentina”, ha detto Signorini.

Per il presidente della Federazione delle istituzioni italiane di Buenos Aires (FEDIBA) si tratterebbe del primo museo delle migrazioni in Italia ad essere costruito al di fuori della Penisola, oltre al fatto che, ha sottolineato, “a Buenos Aires non esiste un museo di quello stile”.
Lo scorso luglio Signorini, 65 anni, avvocato italo-argentino, ha presentato l’iniziativa ai funzionari del Ministero della Cultura italiano e ha anche fatto visita al Museo dell’Emigrazione Italiana (MEI) di Genova, dove è stato ricevuto da un direttore di quell’istituzione, Pierangelo Campodonico.

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Redazione
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