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Vinitaly: 55ª edizione in programma dal 2 al 5 aprile
VERONA Prosegue a pieno ritmo il piano di sviluppo di Vinitaly con il potenziamento del business in fiera, la selezione degli operatori e l’incremento della quota estera. Direttrici di lavoro che stanno impegnando fortemente Veronafiere in previsione della 55ª edizione della rassegna internazionale in programma a Verona dal 2 al 5 aprile 2023, con un calendario di eventi promozionali sui mercati di USA, UK, Germania, Paesi Scandinavi e Finlandia, Est Europa, Sud America e Asia rivolti esclusivamente all’incoming mirato di Top buyer e professionisti del canale horeca.
Al contempo, è stata ampliata l’iniziativa “tailor made” di operatori selezionati direttamente dai produttori e invitati dalla fiera.
A fine settembre Veronafiere con le proprie società estere ha intercettato la ripresa su due aree geoeconomiche di grande influenza e importanza quali Sud America e Asia dove, in collaborazione con l’Agenzia Ice, ha organizzato rispettivamente la terza edizione di Wine South America (a Bento Goncalves) e l’edizione speciale di Wine to Asia (a Guangzhou), mentre da domani, 10 novembre, a lunedì 14 col Vinitaly China Road Show sarà nelle città di Shanghai, Nanning e Shenzhen. Si tratta di iniziative che promuovono congiuntamente le produzioni vinicole del made in Italy e l’incoming a Vinitaly 2023 di operatori da mercati a forte potenzialità di crescita. A questo, si aggiunge lo strumento digitale Vinitaly Plus dedicato al business e alla relazione con la community lungo tutto l’anno e dove sono presenti più di 17 mila etichette e si dialoga in 10 lingue.
“Il nuovo Consiglio di amministrazione ha chiaro come indirizzo quello di dare valore crescente alla partecipazione in fiera per le aziende clienti”, evidenzia Federico Bricolo, presidente di Veronafiere. “In tale direzione sta lavorando con grande impegno l’amministratore delegato con tutta la squadra: dal management ai collaboratori. L’industria fieristica è un asset strategico del paese che genera 22,5 miliardi di euro l’anno di produzione. Non solo, per le aziende che hanno utilizzato le fiere nelle loro politiche commerciali, ha prodotto nel periodo 2012-2019 un ritorno di 12,6 punti di crescita cumulata in più delle vendite e 0,7 punti in più di Ebitda rispetto a chi non ha partecipato. Come Fiera di Verona partiamo dall’esperienza di 120 anni di attività durante i quali vi sono stati periodi storici molto complessi, come quello che stiamo vivendo oggi, affrontati con progettualità e professionalità al servizio dei settori economici che rappresentiamo attraverso le rassegne di proprietà e organizzate direttamente, tra le quali si inserisce a pieno titolo dal 1967 Vinitaly per il comparto vinicolo”.
“Guardiamo al 2023 partendo dal buon risultato, al netto delle limitazioni pandemiche in corso fino a tutta la prima parte dell’anno, ottenuto nell’ultima edizione di Vinitaly ad aprile che ha registrato il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: 25.000 operatori esteri da 139 Paesi, pari al 28% sul totale delle 88 mila presenze, con USA, Germania, Regno Unito e Canada in testa”, sottolinea l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese. “Il 55° Vinitaly sarà ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo in favore di un comparto che, come molti altri, sta attraversando, in questa fase scossa da numerosi fattori esogeni, un momento complesso a livello strutturale dopo anni di crescita felice. La risposta ad oggi è molto positiva, con richieste di ampliamenti sia da parte di aziende private, sia di presenze regionali e consortili e con un Vinitaly a cui viene chiesto sempre più spesso di affiancare con la propria organizzazione specifiche iniziative promozionali. Anche sul fronte del contenimento dei costi, abbiamo deciso di non scaricare a valle determinati aumenti che tutti stiamo scontando, come ad esempio i costi energetici che restano immutati per le aziende rispetto al recente passato. In generale, anche dal punto di vista espositivo stiamo lavorando su alcune innovazioni che contiamo di poter introdurre già a partire dalla prossima edizione”.
Anche in questa edizione Vinitaly – che ha da sempre un occhio di riguardo per le iniziative speciali che valorizzano la specificità delle produzioni – confermerà le recenti start-up proposte nella edizione 2022. Tra esse, nei 18 padiglioni dedicati esclusivamente a Vinitaly (includendo anche quelli temporanei), oltre all’area del “quarto colore del vino” sugli Orange wine, ci sarà quella di “MicroMegaWines – Micro Size, Mega Quality” ovvero la sezione, curata da Ian d’Agata, riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata e di altissima qualità. Implementata anche l’offerta di VinitalyBio nell’Organic Hall, come pure quella dedicata al bere miscelato “Mixology”, che ha riscontrato fin da subito un grande interesse.
Di scena sabato 1° aprile anche OperaWine, l’evento di Vinitaly organizzato con Wine Spectator: 130 i top produttori italiani in rappresentanza da tutte le regioni, selezionati dalla rivista americana per la 12^ tradizionale preview che annuncia il Salone internazionale dei vini e distillati.
In contemporanea a Vinitaly anche Sol&Agrifood con B/Open, Enolitech e Vinitaly Design, mentre i wine lover sono attesi al fuorisalone Vinitaly and the city, organizzato direttamente da Veronafiere, in programma dal 31 marzo al 3 aprile che presenta un palinsesto di eventi e degustazioni di altro profilo in alcuni dei luoghi più suggestivi della città e all’insegna della cultura. (aise